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A Rischio la Stagione Balneare, “Marevivo” Avverte: “Senza Bonifica, Danni da Miliardi di Euro” - VIDEO

Freebacoli: A Rischio la Stagione Balneare, “Marevivo” Avverte: “Senza Bonifica, Danni da Miliardi di Euro” - VIDEO

lunedì 2 aprile 2012

A Rischio la Stagione Balneare, “Marevivo” Avverte: “Senza Bonifica, Danni da Miliardi di Euro” - VIDEO

Lo scorso lunedì, 5 marzo 2012, si è tenuto al Castel dell’Ovo un interessantissimo convegno sullo stato di salute del mare del Golfo di Napoli dal titolo:
 
“Il mare di Napoli: morte o rinascita”
 
imagePubblica post Di tale convegno abbiamo già brevemente parlato nel nostro articolo “Mare Inquinato, Freebacoli Consegna “A Mano” un Documento al Ministro Clini: “Salviamo il Litorale Flegreo” pubblicato su Freebacoli in data 5/3.
 
In tale occasione, come già detto, recapitammo anche al Ministro Clini, al Sindaco di Napoli De Magistris, al Senatore D’Alì e alla giornalista Bianchi un documento a firma di “Amici di Capo Miseno”, “Comitato per la tutela della Salute Pubblica di Bacoli”, Comitato Poggio e Freebacoli sullo stato di salute dei nostri laghi e delle nostre coste, con dettagliate ed articolate proposte.
 
La vastità e l’estremo interesse degli argomenti trattati ci richiede però ulteriori approfondimenti e pertanto dedicheremo a questo convegno vari articoli e proporremo numerosi filmati.
 
Ci scusiamo per la qualità sia audio che video di detti filmati, ma abbiamo avuto problemi di luce e di acustica. Ci scusiamo anche se non sarà possibile presentare, per la suddetta ragione, in maniera completa, tutti gli interventi.
 
Iniziamo dai nomi relatori che si sono alternati, che da soli fanno comprendere l’importanza dell’evento che, ci auguriamo, avrà conseguenze positive per iniziare un serio recupero della qualità delle nostre acque marine:
 
- Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli
- Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo
- Vincenzo Saggiomo, Biologo Marino Stazione Zoologica Anton Dhorn e Comitato tecnico di Marevivo
- Bruno Orrico, Comitato tecnico di Marevivo
- Gualitero Parisio, comitato tecnico di Marevivo
- Tommaso Sodano, Assessore all’Ambiente Comune di Napoli
- Marco Di Stefano, Assessore alla Risorsa Mare dell Provincia di Napoli
- Giovanni Romano, Assessore all’Ambiente della Regione Campania
- Giovanni Guglielmi, Commissario straordinario per la Bonifica del Fiume Sarno
- Antonio D’Alì, Presidente della Commissione Ambiente del Senato
- Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
- Moderatrice la giornalista Donatella Bianchi, a tutti ben nota specialmente per la trasmissione televisiva “Linea Blu”.
 
Quello che ci ha molto colpito è stato che abbiamo sentito dalle bocche di tutti questi relatori quello che noi associazioni di Bacoli sensibili all’ambiente e ai problemi del territorio, andiamo ripetendo da anni.
 
Iniziamo pertanto dall’intervento della Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, che trascriviamo di seguito e di cui vi proponiamo il video.
 
Sebbene detto intervento, come un po’ tutto il convegno, metta in risalto maggiormente le problematiche relative alla parte del Golfo opposta alla nostra, non mancano puntuali informazioni e denunce anche per la nostra area, come quella del disastro ambientale causato dal non funzionamento del Depuratore di Cuma nell’Estate del 2009 o della mancanza di depuratori per le isole di Ischia e Procida.
 
In un successivo articolo parleremo della relazione dell’ Ing. Parisio che descrive puntualmente lo stato di funzionamento (o più frequentemente non o scarso funzionamento) di tutti gli impianti di depurazione del nostro Golfo.
 
Altra punto che ci sembra di estremo rilievo è che se non si disinquina, come predichiamo da anni, il Turismo, che è la principale ricchezza del nostro territorio, viene messo in crisi. E la Giugni ci fornisce le cifre di quanto valga il Turismo in Campania: ben il 29% del Prodotto Interno Lordo della nostra Regione con un indotto economico di circa 5 miliardi di euro/anno.
 
Ed apprezziamo enormemente la frase, che non è soltanto frase di speranza, ma di concreta coscienza che si può e si deve combattere per la “RINASCITA” del Golfo di Napoli, con cui la Giugni conclude il suo discorso:
“Ancora un sogno? Se siamo tutti insieme a fare lo stesso sogno, forse è l’inizio della realtà”.
 
E noi siamo e saremo sempre insieme con chi lotta per il vero progresso.
 
Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it
 
Relazione introduttiva di Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo
 


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12 Commenti:

Alle 2 aprile 2012 alle ore 19:48 , Blogger Freebacoli ha detto...

INTRODUZIONE

Mentre io vi racconto la nostra storia - perché di una lunga storia si tratta - sullo schermo scorreranno le

incredibili immagini del Banco di Santa Croce - ultimo bagliore della magnificenza che era il mare di Napoli

tanto da indurre Anton Dohrn a fondare, nel marzo del 1872,la stazione zoologica, primo istituto di biologia

marina in Europa. .

La secca, nonostante sia a pochi centinaia di metri dalla foce del Sarno, p€r un magico gioco di correnti e

sorgenti sulfuree, continua ad essere un giardino fiorito anche se, come vedrete dalle immagini, molto della

biodiversità si è persa: gorgonie e paramuricee sono in sofferenza e alcune sono addirittura morte,.



Le foto in dissolvenza dei nostri amici di Sorrento porteranno alla vostra attenzione i problemi che

giornalmente affliggono il mare di Napoli: dagli scarichi delle fognature al macro inquinamento, attività di

pesca illegale come la pesca at dattero di mare, quella effettuata in zone vietate o con l'utilizzo di esplosivi.



Tutto il mondo si sta preoccupando di come bonificare dai liquami e dai solventi la Concordia, una nave da

4mila passeggeri senza preoccuparsi che in un bacino di circa 4 milioni persone con relative attività

produttive scarica ogni giorno, senza corretta depurazione, le proprie acque nere nel Golfo.



PARTONO IMMAGINI BANCO DI S. CROCE



Sono passati 27 anni da quando il grande amore per la mia città e per il mare che, nonostante tutto la

bagna, mi costrinse a scendere in campo per cercare di fare qualcosa con l'obiettivo di arrestare il degrado

strisciante che percepivo arrivare senza freni sino ad invadere il nostro straordinario territorio.



Insieme a Carmen di Penta fondammo un sodalizio coinvolgendo chi ci stava accanto, amici e personaggi

del mare per arrestare un fenomeno spaventoso di cui pochi erano consapevoli: così nacque Marevivo.



ln questi lunghi anni, una vita, non abbiamo smesso un solo giorno di lottare e di impegnarci sul temi

relativi alla salute del mare che, vi ricordo, ricopre il 71% della superficie del Pianeta, produce l'80% di

ossigeno e assorbe un terzo dell'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. La sua

straordinaria funzione di regolatore del clima consente la vita dell'uomo sulla Terrà e la può esercitare

non perché è fatto di acqua salata ma perché è un organismo vivente composto da animali e vegetali in

equilibrio tra di loro.

Nonostante gli innumerevoli ostacoli per raggiungere i nostri obiettivi, abbiamo caparbiamente continuato

a sperare. Potevamo fare di più e sicuramente meglio, abbiamo fatto quello che sapevamo fare con onestà

di intenti e fuori da schieramenti politici. La nostra bandiera con i delfini bianchi sventola pulita ormai in

tutte le regioni d' Italia e in molti paesi del Mediterraneo.

Fin dall'inizio capimmo che uno dei grandi problemi del mare di Napoli era il terribile piccolo ed

inquinatissimo fiume che sfocia tra Castellamare di Stabia e Torre Annunziata, nel cuore del Golfo: il Sarno.



Al tempo dei Borboni era famoso per le sue acque limpidissime e ricche di vita, trasformate nel tempo

tanto da farlo diventare il corso d'acqua più inquinato d'Europa. Decidemmo di prendere il toro per le

corna e affrontammo un tema cosi difficile e complesso: nel 1988 organizzammo una manifestazione

coinvolgendo tutti i comuni bagnati dal fiume e tutti quelli della costiera sorrentina e amalfitana. Una

staffetta di atleti portò l'acqua della sorgente fino alla foce attraversando tutti i paesi, i fratelli Abbagnale

mitici campioni olimpionici raccolsero l'acqua lurida della foce e consegnarono le due ampolle al ministro

della marina mercantile dell'epoca Giovanni Prandini, ospite sull'Amerigo Vespucci.

 
Alle 2 aprile 2012 alle ore 19:51 , Blogger Freebacoli ha detto...

La nave scuola col simbolico carico navigò lungo le nostre coste fino ad Amalfi, la partecipazione di massa ci

fece esultare del successo dell'evento che sensibilizzò il direttore generale della difesa del mare Matteo

Baradà che inserì il bacino del Sarno nella lista delle zone ad alto rischio ambientale, procurando un

finanziamento di 800 miliardi delle vecchie lire per le opere di disinquinamento.



Ci illudemmo che era fatta: il maledetto fiume avrebbe smesso di distruggere la vita del nostro mare. Oggi a

distanza di 24 anni - ben 24 - siamo ancora ai nastri di partenza. Dei tanti soldi spesi che nel tempo sono

anche aumentati, il depuratore di foce Sarno non è praticamente ancora in esercizio, dai Regi lagni a Punta

Campanella la depurazione è totalmente inadeguata.



Nel 2009, estate da non dimenticare, dal depuratore di Cuma a seguito di uno sciopero dei lavoratori non

pagati, furono sversati a mare liquami nauseabondi che invasero il nostro golfo e le isole creando un danno

ambientale ed economico senza precedenti.



Fu una doccia fredda che risvegliò la nostra voglia di combattere in maniera più dura, creammo un

coordinamento di pressione composto dai sindaci, dagli albergatori, dagli esercenti balneari, dai ricercatori

e ambientalisti, tutti protagonisti di questa triste vicenda. Quell'estate correva la voce che molti bambini,

dopo il bagno nel nostro mare, erano stati affetti da bolle cutanee con í vermi. t€ donne della Pigna Secca

protestarono costruendo la strada con delle piscine di plastica per far rinfrescare i loro bambini in

quell'estate così torrida. Molti degli stabilimenti balneari chiusero, tutti avevano paura di prendere malattie

infettive e l'economia legata al turismo calò a picco.

Ricordo che la principale ricchezza del Golfo di Napoli è rappresentata dal turismo che da alla

Regione Campania il 29% del Pil, con i suoi oltre 1200 stabilimenti balneari, le oltre 800

strutture ricettive, i migliaia di esercizi commerciali che danno lavoro a più di 45mila persone e

generano un indotto economico che si aggira intorno ai 5 miliardi dl euro- al’anno. I danni

dell’inquinamento stanno mettendo in serio pericolo il turismo nella Regione Campania e

rischiano di danneggiarne, oltre alla reputazione, irrimediabilmente l'equilibrio economico con conseguenze gravissime a livello nazionale.



Bisognava continuare la nostra azione, oltre al coordinamento, un gruppo di esperti professionisti dettero

vita ad un comitato tecnico scientifico per supportare il nostro operato per il mare agonizzante. Nonostante

tutto questo impegno, le cose sostanzialmente non sono cambiate ma ancora una vota I'ottimismo della

passione ha vinto contro il pessimismo della ragione, quando abbiamo aderito, lo scorso mese di giugno, al

Giubileo del mare voluto dal Cardinale Sepe, andando a bonificare il fondale del porticciolo di Mergellina

dalle batterie gettate in mare sconsideratamente. Vi ricordo che nel loro interno si annidano acido solforico

e piombo che disperdendosi nell'acqua entrano nella catena alimentare con possibili ripercussioni sulla

salute dei consumatori.

 
Alle 2 aprile 2012 alle ore 19:51 , Blogger Freebacoli ha detto...

Per l'occasione sotto la guida tecnica del comitato scientifico i ragazzi del liceo artistico di Sorrento hanno

realizzato un plastico sulla situazione della depurazione del Golfo di Napoli, qui esposto, che ha evidenziato

visivamente il drammatico stato dell'arte degli scarichi.

Vergogna!!! Isole come Ischia e Procida non hanno depuratori e tutta la rete creata nel passato non

funziona.

Documenti, denunce, incontri, manifestazioni, studi: sembra che tutto sia inutile, che una maledizione

incomba in uno dei luoghi più belli del mondo, lasciatemelo dire, io che ne sono figlia, non mi arrendo e con

me tutto il popolo di Marevivo.

Nella giornata di oggi poniamo molte nuove e rinverdite speranze: a presiedere il ministero dell'ambiente

un uomo competente ed infaticabile, alla regione Campania un giovane presidente e un assessore

appassionato, at comune di Napoli un sindaco che ha messo al primo posto la legalità, indispensabile per la

soluzione dei problemi da risolvere, un vicesindaco e un assessore ugualmente appassionati, alla presidenza

della provincia di Napoli una persona d'esperienza e che tanto può fare, infine il caro amico Antonio D'Alì,

presidente della commissione ambiente del Senato che oggi ci porta i risultati dell'inchiesta da noi molto

sollecitata e che ringraziamo.

Un quadro questo, fatto da personaggi tutti eccellenti. Se non ce la facciamo adesso, sarà difficile che si ripresenti una situazione analoga.


Chiudo dicendo: avanti tutta!



Oggi si decide del futuro del nostro ex meraviglioso mare: morte o rinascita. Oggi ci aspettiamo risposte

concrete e impegni che abbiano una data. Ci auguriamo che la nostra proposta - che sarà illustrata

dall'ingegnere Parisio portavoce del comitato tecnico di Marevivo - sia accolta non da parole di convenienza

ma da un'azione non procrastinabile. Il malato è in fin di vita, non c’è più tempo.

Noi stiamo distruggendo un'armonia che si è creata in milioni di anni e se non corriamo ai ripari ne

subiremo le conseguenze. Nel prossimo mese i fari del mondo saranno puntati sul nostro golfo per

l'America's Cup: con che coraggio parleremo della salute del suo protagonista?

Ci auguriamo che in questo mese si possano fare tre cose:

- Attivare il depuratore di Gasto di Capri, che aspetta da mesi solo l'autorizzazione, bloccata

dall'inerzia regionale che non "regola" la fase di andata a regime;

- Allacciare i primi quattro dei dieci Comuni - Torre Annunziata, Boscotrecase, Boscoreale, Trecase -

al depuratore di Foce Sarno, in esercizio dal 2003 a livello chimico-fisico e quindi non a norma.

- L'immediata attivazione delle condotte sottomarine di Napoli Est portando al largo le acque

parzialmente depurate anziché in battigia.



Ancora un sogno? Se siamo tutti insieme a fare lo stesso sogno, forse è l'inizio della realtà.”

 
Alle 2 aprile 2012 alle ore 22:08 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ringraziamo gli Ing ambientali!!!!

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 00:46 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giorgio Ragnolo Rossana Carannante
Ogni anno con l'avvicinarsi della stagione estiva e' sempre la stessa storia.

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 08:56 , Anonymous Anonimo ha detto...

Fenice Di Quarto Riuscire nell'impresa di far diventare quel bel mare nella latrina che è, merita davvero un qualche premio, un riconoscimento nazionale. Complimenti a tutti gli amministratori locali!

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 09:34 , Anonymous Anonimo ha detto...

Cavolo stiamo ancora a fare i complimenti a questi farabutti ''speriamo che il sogno diventi realtà'' frase tipica di un popolo che nonnostante sguazza e nuota da anni nella merda, ancora crede a queste belle parole...siamo un branco di pecore...arriva l'estate..le stesse promesse le stesse parole le stesse riunioni, ma non cambia niente e intanto portiamo i nostri figli a fare il bagno altrove, lontanissimo da qui, da questa bellissima costa deturpata da anni e anni da inaudita situazione...è tragico tutto ciò...se iniziassero per assurdo una bonifica ci vorrebbero anni e anni prima che la nostra costa rifiorisse...il turismo?? Ma chi viene in questa latrina?? Però continuate a sperare...fate bene...prima o poi verrà BAFFONE!!!1

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 09:36 , Anonymous Anonimo ha detto...

i depuratori locali, creati 50 anni fa per gli abitanti dell'epoca, non possono in alcun modo riuscire a smaltire i liquami che ogni giorno arrivano da un numero di utenze centuplicate rispetto a 50 anni fa. non è colpa di nessuno; il problema sta nella "struttura depuratore", obsoleto, insufficiente e perciò inefficiente. Va costruito un nuovo impianto di depurazione e non rattoppato il vecchio. A casa mia se si brucia l'impianto elettrico, è perchè 30 anni fa non consumavo tutta la corrente che consumo oggi, quindi non lo rattoppo ma lo rifaccio ex novo con nuove regole e materili.

comunque a Bacoli ringraziamo il buon Dio che, conoscendo a priori cosa saremmo stati capaci di fare, ci ha donato il canale di procida, che spazza e pulisce le acque. un po meno fortunata è ischia che i residui di questo lavoro della corrente del canale di procida se li ritrova sulle sue coste.

meditate gente meditate.

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 11:53 , Anonymous Massimo ha detto...

Come al solito ogni anno chiacchiere, chiacchiere... soltanto inutili chiacchiere...

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 15:01 , Anonymous Anonimo ha detto...

e allora ringraziamo il Buon Dio...siamo fortunati...''SO FELICE E STO INT'A MERD!!!''

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 16:21 , Anonymous Anonimo ha detto...

Marianna Race
non ci interessa il turismo ....credo ke alla maggior parte dei bacolesi interessa di avere la possibilità di avere una spiaggia completamente libera per andare a fare il bagno senza problemi poi magari dopo ke i nostri diritti ci vengono riconosciuti si pensa al turismo.un posto piace agli stranieri quando prima viene apprezzato e CURATO da ki ci vive

 
Alle 3 aprile 2012 alle ore 17:07 , Blogger Freebacoli ha detto...

IL depuratore di Cuma, lo so che sembra assurdo, ma è stato creato per 1.800.000 abitanti equivalenti; attualmente ne serve soltanto 1.200.000. Cioè, se funzionasse, potrebbe servire il 50% di popolazione in più di quella che serve. Il problema è che gran parte non è in funzione, anche per mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria. Chi vuole può leggere la nostra relazione sulla visita all'impianto del 4 ottobre 2012. In tale occasione verificammo che circa il 50% delle vasche non era in funzione. Inoltre avvengono sversamenti illegali di rifiuti industriali che compromettono ulteriormente il funzionamento.
Alessandro Parisi

 

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