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Freebacoli

Freebacoli: ottobre 2010

domenica 31 ottobre 2010

Centro Ittico Campano, Aumenta il Rischio Scioglimento: le Società Miste S’Avviano al Capolinea

La Redazione di Freebacoli, a seguito del convegno tenutosi presso la sala Ostrichina del parco Vanvitelliano del Fusaro circa il tema “Società Miste o Partecipate, ritiene opportuno pubblicare la relazione effettuata dall’avvocato bacolese Giacomo Perreca.

Nella stessa, di cui si ripropone uno stralcio e la quale è stata letta alla presenza dell’assessore al Bilancio del Comune di Bacoli e dinanzi ad una platea di trecento avvocati, si fa chiaro ed esplicito riferimento alla prossima sorte del Centro Ittico Campano.

CONVEGNO 16.10.2010
SOCIETA’ MISTE O PARTECIPATE

image Questo tema è di forte impatto non soltanto sul piano teorico e generale, ma anche per la sua incidenza sulla conservazione del territorio. A gran parte dei presenti sono infatti noti i problemi sollevati – ma mai risolti – dalla gestione della S.p.A. Centro Ittico Campano, che soltanto in apparenza si mostra come una società di tipo commerciale, che gestisce i suoi beni patrimoniali secondo regole privatistiche; ma che, a ben guardare, tale non è, posto che la sorte dei beni di questo ente è regolata per legge, prevedendosi che il Comune di Bacoli – nel cui comprensorio essi ricadono, rappresentandone circa un quinto dell'intero territorio - esercita su di essi il controllo non soltanto urbanistico, ma anche funzionale ed amministrativo. Proprio in questa prospettiva, il Consiglio comunale di Bacoli approvò, nel 1997, il “Piano di rilancio delle attività e dei beni del patrimonio del compendio campano del Centro Ittico Tarantino Campano s.p.a.[al quale è subentrato il Centro Ittico Campano s.p.a., a seguito della scissione dell'originaria società]". In quel piano era stata individuata, quale strumento giuridico da utilizzare per l’attuazione delle iniziative che il Comune intendeva realizzare nell’interesse della cittadinanza, la costituzione di cinque società miste, tutte partecipate dal Comune e con il concorso della Regione e di partners privati di provata capacità, da selezionare con procedure ad evidenza pubblica; e questa scelta fu fatta sul rilievo che le società miste, costituite per la gestione di un servizio pubblico locale, permettono di coniugare la tutela di interessi collettivi con la snellezza del modello gestionale privatistico.

Sotto il profilo strutturale, infatti, quelle società si caratterizzano per la strumentalità rispetto all’esercizio dei servizi pubblici previsti dall’art. 112 d. lgs 18.8.2000 n. 267 (Tuel), secondo cui è demandata agli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, la gestione dei “servizi pubblici locali, che abbiano per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali ”. E proprio nell’ambito del perseguimento di queste finalità, l’art. 22 della legge 8.6.1990 n. 142 previde la società mista come una delle possibili modalità di gestione dei servizi pubblici locali, in alternativa alle aziende municipalizzate ed alla concessione. Questo modello di società mista non può sfuggire alla regola che, quando l’erogazione dei servizi pubblici locali sia conferita a società a capitale misto pubblico – privato, il socio privato, o la controparte contrattuale, deve essere necessariamente scelto attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica che abbiano dato garanzia di rispetto delle norme interne e comunitarie in materia di concorrenza secondo le linee di indirizzo emanate dalle autorità competenti attraverso provvedimenti o circolari specifiche. Questa scelta è la sola idonea a garantire un alto grado di efficienza nella gestione dei servizi, alla cui realizzazione è chiamata la componente privata, mentre quella pubblica garantisce il perseguimento dell’interesse della comunità locale. In questa prospettiva, infatti, le società miste sono caratterizzate – e la loro azione è limitata - dal vincolo di scopo, inteso come “cura degli interessi delle comunità locali perseguibili attraverso l’attività di gestione funzionalmente svolta dalla società nei settori dei servizi pubblici per i quali la stessa è stata costituita, indipendentemente dalla partecipazione pubblica maggioritaria o minoritaria e dal vincolo di economicità della gestione”. In definitiva, in quelle società il perseguimento dell’interesse pubblico prevale sul fine lucrativo.

image Il tema è diventato, oggi, di grande e scottante attualità, in quanto sembra che stia per finire la stagione delle privatizzazioni spinte, quando gli enti pubblici territoriali avevano creduto di potersi sottrarre ai vincoli di bilancio affidando la gestione di gran parte delle attività economiche ad essi istituzionalmente affidate per legge a società gestite direttamente dallo stesso ente (che, in questo modo, rientrava dalla finestra dopo essere uscito dalla porta), oppure in concorso con privati, non sempre scelti secondo criteri di imparzialità e concorrenzialità. Da molti anni, infatti, i Comuni avevano delegato pezzi importanti della loro attività a società per azioni o a responsabilità limitata, a partecipazione pubblica, nei più diversi settori, dai trasporti ai servizi ambientali, all’acqua. Queste società partecipate dagli enti pubblici territoriali, pur non facendo formalmente parte della Pubblica amministrazione, ne costituiscono comunque un pezzo importante, tanto da influenzare la ricchezza ed il benessere di un territorio. E per questa ragione, hanno ottenuto sempre una grande autonomia gestionale, sottraendosi all’indirizzo ed al controllo dei loro “proprietari” e finanziatori, che però non sono il Sindaco o la Giunta comunale, ma i cittadini, su cui, alla fine, ricadono i risultati spesso negativi di quella gestione, che comunque poi appesantiscono le finanze locali. Ma, anche quando questo non accada, la spesa complessiva è enorme; ed infatti, secondo la banca dati dei Conti Pubblici Territoriali del Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2007 la gestione delle società partecipate è stata di 60,4 miliardi di euro, una buona parte dei quali è destinata ai compensi dei componenti dei consigli di amministrazione (in numero di 23.400, sempre a quella data). Questi dati sono stati confermati, nel 2010, dalla Corte dei Conti – Sezione delle autonomie, che ha effettuato un'indagine - riferita all’arco temporale 2005/2008 con analisi finanziarie spinte fino al 2009 - sul fenomeno delle partecipazioni in società ed altri organismi da parte di Comuni e Province, all’esito della quale è emerso che il sistema delle cosiddette partecipate è uno "strumento spesso utilizzato per forzare le regole poste a tutela della concorrenza e sovente finalizzato ad eludere i vincoli di finanza pubblica imposti agli enti locali". 

Dall’esigenza di porre un freno ai costi crescenti ed agli effetti negativi che spesso derivano dal massiccio ricorso a questo strumento di gestione di attività economiche, è partito il nostro legislatore con la manovra finanziaria per il 2010, oggetto del d.l. 31 maggio 2010, n.78 convertito nella legge 30 luglio 2010, n. 122, , che sembra volere provocare la fine delle partecipazioni societarie detenute dai Comuni piccoli e medio-piccoli, che infatti vengono quasi completamente vietate, o comunque fortemente ridimensionate, ed aprire invece al mercato le società dei comuni maggiori e delle province.

image Da queste scelte normative deriveranno, a breve, conseguenze per tutte le società partecipate, che potranno essere costrette a sciogliersi. E fra queste rientra, per l’appunto, anche il Centro Ittico Campano, che a quella categoria di società miste sicuramente appartiene, essendo posseduto al 99,67% dalla Città di Bacoli e per il residuo da una società di diritto privato (Terme di Agnano s.p.a.).

La sinergia fra privato e pubblico può essere la chiave di volta per coniugare l’efficienza del primo con la trasparenza e la legalità del secondo, in modo da garantire la tutela del patrimonio collettivo. L’occasione può essere offerta – e deve essere colta – nel momento in cui si va verso il federalismo fiscale, che riverserà sulle amministrazioni locali il controllo di numerose attività fino ad oggi trascurate. E tale è sicuramente, nel nostro territorio, la valorizzazione dei beni culturali, che debbono continuare ad essere patrimonio e valore comune ed occasione di sviluppo economico e produttivo per l’intera comunità.

Molte sono le regole da cui si può trarre questa conclusione. Innanzi tutto, la imposizione agli enti locali del controllo di economicità nella resa del servizio e la predisposizione di strumenti di direzione e controllo adeguati per garantire il costante rispetto della legge, a partire proprio dall’affidamento e gestione del servizio. In questa stessa ottica deve essere letta anche la previsione che la partecipazione agli organi collegiali, anche di amministrazione, degli enti, che comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche, nonché la titolarità di organi dei predetti enti è onorifica, sicchè tale incarico potrà dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute, ove previsto dalla normativa vigente, e nel caso in cui siano già previsti i gettoni di presenza, questi non potranno superare un modesto importo fissato per legge.

Avv. Giacomo Perreca

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Bacoli, Le Periferie si Trasformano in Discariche a Cielo Aperto: Da Cuma al Fusaro la “Monezza” Invade le Strade – FOTO -

CUMA-FUSARO, DALL’ EMERGENZA ALL’ORDINARIO: Cittadini di serie B ?!
Lettera Aperta del “Coordinamento delle Periferie”

via cupa della torretta 3 E’ difficile descrivere gli odori pestilenziali e la vista devastata di “montagne di mondezza” che arrivano fin dentro le case, e tra tanto marciume quasi impossibile distinguere strade mai spazzate da sporcizia, detriti, residui fognari, animali morti: bisogna vederli questi cumuli, respirarne il tanfo, notarne randagi e ratti che si nutrono di cibo in putrefazione, camparci nel degrado di Cuma e del Fusaro, per comprendere l’abbandono in cui sono lasciate le Periferie, per verificare come in queste zone l’emergenza e l’assenza anche dei più elementari servizi hanno creato disagi inqualificabili e disparità tra i cittadini.

Negli incontri organizzati dal Coordinamento delle Periferie, ne abbiamo parlato in continuazione con Giuseppe Scotto di Vetta (assessore all’ambiente) e Michele Massa (vicesindaco con delega alla differenziata ed alla normalità): questi il 20/07 aveva assicurato “5-600 mila euro per la differenziata, di aver acquistato i mezzi necessari per 150 mila euro, e che per settembre 2010 sarà pronto un piano” affinché la “porta a porta” potesse raggiungere entro l’anno il 30-35 % di differenziata “pena un nuovo aumento della TARSU” (come ammesso dallo stesso vicesindaco nel tavolo con le associazioni del 10/09): termini sostanzialmente confermati dal consiglio stoccaggio2comunale del 27/10 e dal piano annunciato il giorno successivo dal sindaco che comunica “dal prossimo 15 novembre si partirà nelle cooperative” e “da dicembre la raccolta “porta a porta” sarà estesa gradualmente a tutto il territorio cittadino” per arrivare al 50 % entro marzo 2010 quando “saranno tolti i cassonetti dall’intero territorio comunale”.

Parallelamente il 18/09 incontrando Michele Costigliola (assessore alla polizia municipale) chiedevamo un maggiore controllo sul territorio per prevenire conferimenti illegali di ristoranti, cantieri, ingrossi in quei punti (come v. Cupa della Torretta o v. Torre di Cappella) divenute vere e proprie “discariche”: neanche a parlarne di vigili permanenti, tutta al più tre “volanti” itineranti nelle zone più critiche ed esposte.

Beh… saranno state così “volanti” che finora, oltre i falò di rifiuti e la diossina nell’aria, di agenti non ne abbiamo visti…

foto2066 Ad oggi, controlli inesistenti ed una differenziata che “seguirà progressivamente su tutte le frazioni” come già l’imperator Coppola voleva fare: i risultati si sono visti…

Invece perché non “iniziare la differenziata “porta a porta” dalle frazioni più abbandonate come Cuma-Fusaro” come proposto da Daniela Campese a nome del Coordinamento nella conferenza-stampa del 28/10?
Ed intanto perché non “fare a rotazione” tra i quartieri per evitare che anche la rimozione dei rifiuti diventi occasione di discriminazioni e di raccomandazioni?

Se passiamo poi all’ “ordinario”, lo “scandalo” non è da meno, e consiste nell’assenza delle cose più elementari da cui le continue (e finora evase) denunce dei residenti: dalla nota del 28/07 indirizzata a Michele Massa, Luigi Credendino e Renzo Geronazzo (dirigenti “Flegrea Lavoro”) abbiamo instancabilmente segnalato come “lo spazzamento su p.za Rossini, v. Giulio Cesare, v. Cuma risulta assente, non essendo mai passato” uno “spazzino” sostituito dagli stessi residenti e commercianti costretti a “far da sé”.foto2063

Una carenza “inaccettabile a fronte delle tasse (da ultimo aumentate) che regolarmente paghiamo per un servizio che si vorrebbe efficiente e costante ” di cui il comitato ha investito “di persona” gli assessori Giuseppe Scotto di Vetta (con delega anche al personale) e Michele Massa, il quale ripetuta la solita solfa sulla non-voglia di lavorare dei dipendenti, sulla carenza di organico (15 unità in meno) nella “Flegrea Lavoro”, e sui “conflitti di competenza” tra questa e il X settore (responsabile per il diserbamento), quasi il fatto non lo riguardasse più di tanto, s’impegnava a scrivere subito alla società per “tamponare le falle” nel servizio.

Passati i giorni e le settimane, contattata la dirigenza della “Flegrea Lavoro” e chiesto perché non adempissero alle indicazioni dell’amministrazione, questi ci rispondevano attoniti: “ma cosa state dicendo?! Il comune non c’ha inviato niente, nessuna carta sull’argomento!”.

foto2126 Sembra quasi una storia già vista: amministratori che fanno “orecchie da mercante” e giocano “alle tre carte”… dirigenti pluri-retribuiti che scaricano responsabilità sui lavoratori dati in pasto alla diffusa insoddisfazione… il sottile gioco di clientele e favoritismi fatto anche sui rifiuti gestiti e rimossi come comodo alla cricca… l’indifferente peggiorare delle condizioni di vita e di salute della gente costretta a campare nell’ “immondizia” (e qualcuno vorrebbe anche che non si lamentassero!!!)… I

Intanto aumentano le disparità e l’emarginazione nelle Periferie rispetto altre zone, creando cittadini di serie A e di serie B, mettendo gli uni contro gli altri, facendo del più popoloso quartiere di Bacoli (10.000 cumani e fusaresi) la più grande “discarica” di immondizia materiale e politica: gli sciacalli sono tornati tra i cassonetti stracolmi di v. Cupa della Torretta, di v. Torre di Cappella, di v. Giulio Cesare…

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Michael Amirans
Coordinamento delle Periferie

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sabato 30 ottobre 2010

Discariche, La Protesta cresce a Giugliano: I Manifestanti Bloccati dai Carabinieri - FOTO -

Giugliano - Doveva ospitare rifiuti ingombranti, da quattro giorni sulla piazzola E\12 ci sono solo rifiuti ‘tal quale’ del capoluogo campano. “Oltre al danno la beffa, forse era meglio che quella piattaforma veniva coperta così come previsto” - affermano in coro manifestanti e politici di Giugliano. Ieri, dopo quattro giorni, una delegazione è riuscita ad entrare nel sito. Il consigliere del Raggruppamento per la libertà Pietro Ciccarelli, il presidente del consiglio comunale Luigi Guarino, il vicesindaco Antonio Panico, la ‘pasionaria’ Lucia De Cicco e Stefano Franciosi del Wwf Lago Patria. La delegazione ha voluto accertare come stiano avvenendo i conferimenti e se dai rifiuti possono levarsi miasmi nocivi per la salute pubblica. “La situazione è allarmate - hanno affermano i componenti della delegazione - non è possibile depositare su una piattaforma di cemento rifiuti solidi urbani e speciali, senza prevedere minime misure di sicurezza. Domani (oggi ndr) - chiederemo un nuovo sopralluogo con tecnici dell’Arpac e dell’Asl e invieremo un esposto alla procura della Repubblica per bloccare gli sversamenti”.
L’accesso al sito di Taverna del Re è stato interdetto ai rappresentanti della stampa che erano al seguito della delegazione di consiglieri comunali di Giugliano. L’ingresso in un primo momento era stato impedito anche al vicesindaco di Giugliano, il magistrato Antonio Panico che ha dovuto contattare i rappresentanti della provincia di Napoli per poter accedere all’interno della struttura. Secondo quanto riferito dalla delegazione all’interno del sito i rifiuti sono stoccati su una piazzola di cemento e sono ricoperti da un telone per evitare che si alzino miasmi. La delegazione però ha già chiesto nel corso del prossimo sopralluogo, in programma per la giornata di oggi siano presenti anche tecnici dell’Asl e dell’Arpac. L’obiettivo e’ quello di accertare il rispetto di tutte le prescrizioni. Tra i politici e i cittadini presenti a Taverna del re il consigliere regionale di opposizione, Tommaso Sodano e il vicesindaco di Giugliano, Antonio Panico. Il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese è in Romania per questioni personali e dovrebbe rientrare entro pochissimi giorni. All’arrivo del vicesindaco, in tanti hanno posto un’unica domanda: “a posizione del comune di Giugliano nei confronti dell’ordinanza a firma del presidente Cesaro”. Il vicesindaco Antonio Panico ha affermato di essere contrario alla decisione che trasforma la piattaforma E/12 come sito di trasferenza, ma che “il Comune non ha preso ancora nessuna decisione in merito”.

“Non ci interessa che Cesaro è del centrodestra, questa volta ha tradito i suoi elettori che l’hanno sostenuto nella campagna elettorale”. Le critiche non mancano tra le file dei consiglieri comunali di maggioranza giuglianesi. La decisione di Cesaro ha spiazzato anche loro. Le promesse fatte in campagna elettorale sono state spazzate via come un turbine. “Come è potuto accadere che il Presidente della Provincia abbia firmato un’ordinanza per portare i rifiuti a Giugliano dopo aver affisso migliaia di manifesti con la scritta “Riprendiamoci la nostra dignità? - affermano i politici giuglianesi presenti ai cancelli di Taverna del Re per protestare contro la riapertura. “Sono i debiti elettorali che Cesaro ha nei confronti di Berlusconi” rispondono i manifestanti e i rappresentanti delle opposizioni. Intanto i rifiuti avanzano con determinazione verso Taverna del Re.

Lo dimostra il dispiegamento di forze dell’ordine contro poche decine di manifestanti inermi. “Non siamo a Terzigno - gridano i cittadini che conducono la protesta - siamo gente per bene, qui la violenza non esiste e lo sapete bene, perché tanta polizia?” Si chiedono. “C’è una differenza tra questa riapertura di Taverna del re e quelle precedenti - fanno notare un gruppo di manifestanti -. Le altre le avevano decise i vari commissari governativi, mentre questa l’ha decisa il Presidente della Provincia ed è un segnale politico preciso, ecco perché chiediamo le dimissioni degli assessori provinciali e regionali del Pdl locali”.
“Immediate dimissioni del sindaco Pianese e dei due assessori provinciali Palumbo e Mallardo che non “hanno saputo difendere degnamente i diritti dei giuglianesi verso la scelta scellerata di Cesaro”. E’ la richiesta avanzata dal Partito democratico: Il consigliere comunale del Pd Giovanni Francesco Russo ha rinunciato ha prendere parte alla delegazione dopo essersi confrontato con gli altri colleghi di partito: “E’ stata una decisione politica presa democraticamente all’interno del mio partito - ha precisato Russo - avevamo preso accordi differenti circa la composizione della delegazione. Sarebbe dovuto entrare anche il capogruppo del Pd Nicola Pirozzi, ma non è stato inserito nella lista, per cui - ha concluso Russo - abbiamo deciso di non prendervi parte”.

“L’operato del sindaco Pianese, in questi anni si è caratterizzato per le gravi inadempienze dei più elementari dettami di buona gestione politico amministrativa, oltre che per le gravi inadempienze programmatiche - affermano gli esponenti del Prc - L’ultima vicenda legata all’ordinanza del Presidente della Provincia Cesaro che, con il tacito assenso del nostro sindaco Pianese, sta provando a risolvere l’ennesima emergenza rifiuti sversando a Taverna del re qualsivoglia rifiuto utilizzando quel sito alla stregua di una normale discarica a cielo aperto lascia sbalorditi.

Nonostante le tante promesse fatte in campagna elettorale e nello svolgimento del suo mandato sono state completamente disattese”. “Alla richiesta da noi formulata di revocare immediatamente l’ordinanza emessa - sottolinea Giuseppe Di Girolamo (Idv) - il Presidente motivava il suo diniego, adducendo motivi futili, per altro anche offensivi alla nostra intelligenza. L’unico dato certo è che stanno ripulendo Napoli portando la spazzatura a Giugliano, dove intanto ancora grossi cumuli rimangono per strada” .

No allo sversamento di rifiuti indifferenziati nel sito di ‘ecoballe’ di Taverna del Re a Giugliano, ai confini con il territorio del comune di Villa Literno, “addirittura senza un minimo di protezione e di coibentazione e senza nemmeno il processo di ‘imbustamento’ tipico della formazione delle balle. Siamo alla schizofrenia generale più assoluta”.

Il no è quello di Alessandro Gatto, presidente del Wwf Campania. Un gruppo di attivisti del Wwf è sul posto già da ieri mattina e si appresta a trascorrere là questa notte “per evitare altri soprusi ed altre idiozie della gestione ormai folle dei rifiuti in tutta la Regione Campania”. Sono troppi decenni, denunciano gli ambientalisti, che in Campania si fa uso delle discariche di rifiuti indifferenziati “per provare a prolungare la vita politica di questo o quell’amministratore di qualche breve periodo. Poi le discariche si colmano, ed anche in fretta e ritorna ‘d’improvviso’ l’emergenza”. “Piena solidarietà ai cittadini di Giugliano - dichiarano i Verdi che stanno difendendo il loro territorio dall’ arrivo di altra spazzatura dopo un accordo del 2008 firmato dal premier, Bertolaso, dal sindaco di Giugliano e dai comitati civici”.
“Nel documanto - continuano i Verdi - c’era l’ impegno a smaltire le 6 milioni di ecoballe presenti sul territorio, a chiudere definitivamente il sito di Masseria del Re, ad avviare le bonifiche. Nulla di tutto ciò è stato fatto e adesso tornano i camion venendo meno ad un accordo scritto”.

Gli automezzi circolano senza assicurazione, vanno bloccati e sequestrati. E’ assurdo in uno Stato di diritto che le forze dell’ordine tollerino questa situazione di illegalità.
La denuncia è dei manifestanti del presidio di Taverna del Re che già due giorni fa avevano sottolineato la mancanza del tagliandino assicurativo dei camion. La certezza la si è avuta ieri, quando uno dei manifestanti ha fotografato un tagliando riportante la data di scadenza dell’assicurazione al 30 aprile scorso. “Vogliamo che i vigili controllino se questi mezzi possono circolare o meno - afferma Stefano Franciosi del Wwf Lago Patria - . Alcuni erano senza il tagliando esposto, altri con date di scadenza di mesi fa. La legge vuole che i mezzi senza assicurazione siano sottoposti a sequestro, perché in questo caso non si applica la legge?”. Sul posto è intervenuto il comandante della polizia municipale di Villa Literno che ha controllato una parte dei camion, elevando verbali di 33 euro ciascuno agli automezzi non in regola.

Antonio Mangione
Cronache di Napoli

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Bacoli, Tormentone Vigili Urbani: La Procura della Repubblica ed il Prefetto di Napoli Controleranno il Bando Pubblico

Il consigliere Schiavo Adele, a conclusione dell'ultima seduta del consiglio comunale del 27/10/2010 ha letto un comunicato per informare tutti i presenti che in quello stesso giorno i consiglieri del PD avevano protocollato un documento in riferimento alla procedura selettiva indetta per l'assunzione di quattro agenti di PM con contratto a tempo indeterminato al 50% per anni 3.

In esso sono stati fatti presenti una serie di osservazioni che rivelano delle incongruenze e irregolarità nelle procedure, per cui viene richiesta l'immediata verifica delle clausole del Regolamento comunale di Bacoli per gli Uffici e i Servizi, per la Procedura di Mobilità da altri enti e Concorsuale per le nuove assunzioni, per assicurare l'osservanza e il rispetto delle vigenti disposizioni di legge che regolano la materia di accesso al Pubblico Impiego con la conseguente sospensione del procedimento assunzionale in atto per le necessarie modifiche ed integrazioni.

Il consigliere Schiavo ha inoltre aggiunto che questo è sembrato un atto dovuto viste le gradi aspettative, che una possibilità di concorso, hanno investito numerosi giovani della città e in virtù di ciò non può che essere interesse e volontà di tutti che ogni procedura venga eseguita con la massima trasparenza e nel rispetto delle norme vigenti.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

Di seguito si ripropone il testo indirizzato all'attenzione del Prefetto di Napoli, alla Procura della Repubblica, al Sindaco di Bacoli, all'Assessore alla PM, al Responsabile del Procedimento, alla Comandante della PM

I Consiglieri Comunali del Partito Democratico di Bacoli, in riferimento alla procedura selettiva indetta per l’ assunzione di 4 Agenti di PM con contratto a tempo indeterminato part-time al 50% per anni 3 e approvata con Deliberazioni di G.C. n. 153, 154 e 155 del 14 Ottobre u.s. e con Determinazioni del Responsabile del I Settore n. 730 del 14 Ottobre e n. 750 del 19 Ottobre u.s., formulano i seguenti rilievi:

1 – POSTI A CONCORSO: 4 al 50% - La Programmazione Triennale del Fabbisogno , approvata con Delibera di G.C. n. 153 del 14.10.2010, e confluita nella Delibera di G.C. n. 155 del 14.10.2010, prevede n. 12 Agenti. Le norme per il contenimento delle Spese dell’ Ente imporrebbero l’ esperimento di un’ unica procedura concorsuale, con la formazione di un’ unica graduatoria cui attingere nel corso del triennio di validità del fabbisogno ( Unico Concorso, preceduto da un’ unica Procedura di Disponibilità e un unico Avviso di Mobilità - Economicità, efficienza e celerità dei Concorsi Pubblici ). Ciò sembrerebbe confermato anche negli indirizzi e direttive di cui al punto b) della citata Delibera G.C. n. 155.

2 – INCONGRUENZA TRA CIFRE RIPORTATE NEL BILANCIO PLURIENNALE ( Delibera di G.C. n. 91 del 02.07.2010 – Triennio 2010-2012 ) e RELAZIONE SUL FABBISOGNO TRIENNALE DEL PERSONALE. Il Comune presenta un trend crescente nella Spesa del Personale di circa il 3% annuo.

3 – PROCEDURA DI DISPONIBILITA’: VERIFICA DELLA RITUALITA’. Accertamento del rispetto della Forma e dei Tempi sanciti dagli art. 34 e 34 bis del D.Lgs. 165/2001. Decorso il tempo oppure, se anteriore, ricevuta notizia dagli Enti preposti circa la disponibilità ( comunicazione prot. n… del… - vedi Bando Comune di Teano - CE ), è possibile indire l’ Avviso di Mobilità e il relativo Bando. Altrimenti scatta il comma 5..”Le assunzioni in violazione sono NULLE di DIRITTO”.

4 – TEMPISTICA. Dopo aver esperito il Bando di Mobilità, al fine di coprire i posti rimasti non coperti, si indice il Bando di Concorso con un congruo lasso di tempo per l’ espletamento delle prove. Qui, invece, è stata adottata una procedura non rituale per cui potrebbe verificarsi che i posti per la mobilità siano già coperti con personale in disponibilità oppure, ancora più facilmente verificabile, che i posti a concorso pubblico siano ormai esauriti dalla mobilità. La vicinanza delle scadenze ( 3 e 15 Novembre ) espone chi paga la tassa di ( 5 euro ) al concreto e non valutabile rischio di non averne rimborso non potendo neppure partecipare al Concorso. Anomalo è anche che a due giorni dalla pubblicazione non esisteva ancora Modello di Domanda per il Concorso.

5 – PROFILO. Dall’ estratto in G.U. n. 83 del 19.10.2010 ( stessa data della Determinazione di approvazione del Bando di Concorso ) si legge che la Categoria e il Profilo da ricoprire è la C1. I vincoli di spesa e di bilancio risultano chiaramente non rispettati qualora si consenta l’ accesso a profili superiori. Banalmente, nell’ Avviso di Mobilità, si aggirano i vincoli prevedendo l’ inquadramento giuridico di base e lasciando il trattamento economico dell’ anzianità in godimento presso l’ amm.ne di provenienza. In nessun caso l’ inquadramento giuridico ed economico del personale dalla Mobilità dovrebbe dare luogo ad una posizione più elevata rispetto a quella da ricoprire. La spesa, per l’ Ente di arrivo, ne risulterebbe aggravata.

6 – MOBILITA’. L’ Ente che rilascia l’ autorizzazione al trasferimento dovrebbe aver compilato un elenco di personale in Mobilità ( perché in Esubero dalla Pianta Organica ). Tale personale non dovrebbe essere stato assunto da concorso pubblico recente ( perché sarebbe stato assunto in violazione dei limiti di fabbisogno ) e la sua mobilità non dovrebbe dare luogo a nuove assunzioni nell’ Ente di appartenenza. Cioè, “Essere in regola con quanto previsto dalla normativa in materia di mobilità esterna. A tal proposito, sarà cura delle Amministrazioni di provenienza accertare ed attestare la sussistenza dei requisiti soggettivi previsti per la mobilità volontaria”, deve significare che il Comune di appartenenza pubblicamente formalizzi un' eccedenza di personale, che tale eccedenza non sia derivante da assunzioni effettuate nel corso degli ultimi anni ( 5 anni ) e non abbia in corso di svolgimento o in programma procedure concorsuali per assunzione di personale di categoria/profilo professionale uguale a quello dichiarato in esubero. Inoltre, il Comune ricevente deve esigere che il personale mobilitato debba avere un corredo documentale aggiornato ( come per Durc, Visura Camerale o Casellario Giudiziario anche il Nulla Osta deve essere non antecedente a mesi tre ) e un curriculum disciplinare in linea con il livello di moralità voluto per il proprio personale.
Sarà dovere dell’ Amministrazione ricevente verificarne preventivamente i requisiti di legge.

7 – REQUISITI CANDIDATI. I requisiti del personale dalla Mobilità DEVONO essere gli stessi di quelli chiesti per ricoprire gli eventuali posti messi a concorso pubblico. E’ evidente la disparità di trattamento nel possesso della Patente ( B per la Mobilità e B e A per il Concorso ) e nei requisiti fisici ( “visus”, senso cromatico e luminoso, udito ). Questo aspetto è da riscontrare anche nella preventiva comunicazione ai sensi del citato art. 34 bis.

8 – CONCORSO PUBBLICO. Nell’ eventuale concorso pubblico la Legge ( L. 244/2007, art. 3 co 90 e DL 78/2009 conv. L. 102/2009 ) impone che, con apposito punteggio aggiuntivo, si valorizzi l’ esperienza professionale acquisita dal personale che ha prestato servizio con contratto a tempo determinato, nella stessa categoria dei posti a concorso presso lo stesso Ente.

9 – RIFERIMENTI NORMATIVI. C’è la Programmazione Triennale del fabbisogno di personale per gli anni 2010-2012 ( complessivi 12 agenti ) ma manca l’ Elenco Annuale delle Assunzioni per l’anno 2010, ( da approvare con Deliberazione di Giunta Comunale ) e, soprattutto l’indicazione della vigente Dotazione Organica dell’ Ente. Ciò anche in considerazione dei Trattenimenti in servizio già stabiliti dall’ Ente. Si ricorda che la Legge 112/2010, all’ art. 9, Contenimento delle spese in materia di impiego pubblico, al comma 31 prevede “Al fine di agevolare il processo di riduzione degli assetti organizzativi delle pubbliche amministrazioni, (… ) i trattenimenti in servizio previsti dalle predette disposizioni possono essere disposti esclusivamente nell'ambito delle facoltà assunzionali consentite dalla legislazione vigente in base alle cessazioni del personale e con il rispetto delle relative procedure autorizzatorie. Sono fatti salvi i trattenimenti in servizio aventi decorrenza anteriore al 1° gennaio 2011, disposti prima dell'entrata in vigore del presente decreto. I trattenimenti in servizio aventi decorrenza successiva al 1° gennaio 2011, disposti prima dell'entrata in vigore del presente decreto, sono privi di effetti”. Evidente è la ripercussione sul numero dei posti da bandire o sulla possibilità di bandire.

Manca il riferimento al D.P.R. 30 ottobre 1996, n. 693, Regolamento recante modificazioni al regolamento sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e sulle modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nel pubblico impiego, approvato con D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487 ( per i requisiti generali, lo svolgimento delle prove con l’eventuale preselezione, la nomina e gli adempimenti della Commissione, le categorie riservatarie, ecc ), con il conseguente Regolamento delle procedure concorsuali del Comune di Bacoli ( da approvare con Deliberazione di Giunta Comunale ). Senza Regolamento non c’è selettività, trasparenza e imparzialità delle selezioni. Ciò avrebbe consentito di evitare le evidenti disparità di trattamento nella Valutazione dei candidati ( Titoli e due Esami per il Bando, Titoli, Esami e Posizione Economica nella Mobilità ) e, ancor di più, l’ assoluta impossibilità di determinare la Valutazione dei Titoli di Servizio.

P.Q.M.

A seguito di quanto esposto ( peraltro elenco indicativo ma non esaustivo ), per evitare che si possa incorrere in comprensibili e dispendiose vertenze che vanificherebbero i risultati prefissati, i sottoscritti Consiglieri Comunali

CHIEDONO

l’ immediata verifica delle clausole del Regolamento Comunale di Bacoli per gli Uffici e i Servizi, per la Procedura di Mobilità da altri Enti e Concorsuale per le nuove Assunzioni ( e degli altri Regolamenti esistenti e/o da redigere ), affinchè siano ispirate e, quindi, integrate per assicurare l' osservanza e il rispetto delle vigenti disposizioni di legge che regolano la materia di accesso al Pubblico Impiego, con la conseguente sospensione del procedimento assunzionale in atto per le necessarie modifiche e integrazioni.

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In Italia Regna la Corruzione nella Pubblica Amministrazione: Ecco lo Studio stilato da "Trasparency International"

Ma dove sta scivolando l’Italia?

Una notizia apparsa qualche giorno fa sui principali quotidiani, che mi ha molto colpito e che penso che ci dovrebbe far molto riflettere, è quella relativa alla’indice di corruzione in Italia.
La corruzione è qualcosa infatti che ha profondi dannosi riflessi su molteplici aspetti della nostra vita quotidiana, dalla ricerca affannosa e spesso vana di un lavoro per i nostri figli all’attuale disastro ambientale.
Ad esempio, sono personalmente convinto, e ritengo di non essere il solo, che la drammatica crisi dei rifiuti che viviamo in Campania sia frutto non soltanto di incapacità, ma in gran parte di corruzione.
Esiste un indice internazionale che misura il grado di percezione della corruzione nella PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, il CPI.
Purtroppo l’Italia, in questa speciale classifica, come si può vedere dalle allegate tabelle e grafici, sta peggiorando nel corso degli anni.
Di seguito sono riportati gli indici dal 2003 al 2010. Il valore massimo dell’indice è 10 (paese non corrotto), quello minimo è 0 (massimo di corruzione).




L’indice di percezione della corruzione di Transparency International














Anno

Posto

Indice




2003

35

5,30




2004

42

4,80




2005

40

5,00




2006

45

4,90




2007

41

5,20




2008

55

4,80




2009

63

4,30




2010

67

3,90





Dal 2003 ad oggi l’Italia è passata dal trentacinquesimo posto al sessantasettesimo su 178 Paesi,  ed è tra le peggiori in Europa. Ad esempio nel 2010 la Danimarca si colloca al primo posto con un indice di 9,3, la Germania quindicesima con un punteggio di 7,9, la Francia venticinquesima con 6,8, la Spagna trentesima con 6,1.


Nella relazione che accompagna la pubblicazione dei dati, per quanto riguarda l’Italia, viene tirata in ballo anche l’emergenza rifiuti in Campania. Infatti è testualmente scritto:
Un ruolo significativo nella diffusione di un peggioramento della percezione lo hanno con tutta probabilità svolto gli interrogativi emersi per situazioni straordinarie (in particolare il dramma dei rifiuti in Campania - che vede sulla problematica strutturale i governi locali direttamente coinvolti e sulla gestione dell’emergenza la Protezione Civile nazionale - e il terremoto a L’Aquila, dove pure gli interrogativi emersi sono stati di grandi impatto).”

Alessandro Parisi
Redazionee Freebacoli
freebacoli@live.it

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venerdì 29 ottobre 2010

Cappella, Pericolose Crepe agli Edifici: Chieste le Perizie Tecniche fatte da Bacoli e Monte di Procida

A seguito della reiterata criticità che continua a coinvolgere le abitazioni di Cappella Vecchia e di Viale Olimpico, ripropongo le note protocollate stamane, 29.10.2010, presso il Municipio di via Lungolago in Bacoli.

Al Sindaco di Bacoli
Ermanno Schiano


OGGETTO: Lesioni di alcuni fabbricati nel centro storico di Cappella. Richiesta copia di verifiche congiunte tra il Comune di Bacoli e il Comune di Monte di Procida


Il Sottoscritto,

Nella sua qualità di consigliere comunale del Comune di Bacoli;

·         A seguito dell’incontro tenutosi in data 28.10.2010 organizzato dal Coordinamento delle Periferie;

·       A seguito delle continue segnalazioni fatte da residenti di Cappella, non ultime quelle espresse durante l’ultima giunta congiunta tenutasi presso il municipio di via Lungolago in Bacoli tra la giunta Schiano e la giunta Iannuzzi, concernenti la presenza di diverse lesioni lungo numerosi fabbricati stanti nel pieno centro storico di Cappella;

·       Preso atto che tale fenomeno risulta essere presente da oramai diverso tempo minacciando l’incolumità dei cittadini dell’intera comunità locale;

·         Appreso nel corso dell’incontro sopracitato organizzato dal Coordinamento delle Periferie, della presenza di un documento, portato in assise dall’associazione Cappella Futura, redatto dal sindaco di Monte di Procida, Francesco Paolo Iannuzzi, in data 08.02.2007, con numero di protocollo 2242 ed avente ad oggetto “Problematiche lungo le frazioni di Torregaveta, Cappella, Miliscola. Proposta protocollo d’intesa”;

·         Appreso dallo stesso documento, indirizzato all’allora sindaco di Bacoli Antonio Coppola, che il primo cittadino di Monte di Procida, asseriva quanto segue: “Nel centro storico di Cappella, sicuramente a causa di infiltrazioni di natura idrica e/o della rete di smaltimento sia pluviale che fognaria, causa impianti ormai fatiscenti e obsoleti, alcuni fabbricati presentano diverse lesioni. Una verifica congiunta scrupolosa e capillare risulta opportuna. Ciò per scongiurare altri fenomeni di dissesto che ha visto già Cappella ingabbiata per moltissimi anni da un’impalcatura di tubolari.”

CHIEDE
·        
          Di ricevere copia del verbale della verifica congiunta effettuata dai due enti comunali
·          
     Di ricevere copia di relazioni tecniche, qualora esistenti, effettuate dall’Ufficio Tecnico di Bacoli in relazione alla problematica in oggetto


Cons. Josi Gerardo Della Ragione



 A ciò è seguita anche una nota per ciò che concerne lo stato di criticità vissuto da numerose abitazione allocate in viale Olimpico



Al Sindaco
Ermanno Schiano


Oggetto: Ricevere copia di sopralluoghi circa lesioni agli edifici su Viale Olimpico

Il sottoscritto;

Nella qualità di consigliere comunale del Comune di Bacoli;

A seguito delle molte segnalazioni dei residenti e delle note in protocollo del 23.06.2010; 17.10.2010, indirizzate dal Coordinamento delle periferie all’Amministrazione di Bacoli;

A seguito dell’ultima conferenza stampa tenuta dal Coordinamento delle Periferie in data 28.10.2010 in cui i residente dell’area in oggetto hanno più volte rimarcato l’urgenza e la drammaticità di tale situazione;

Chiede

Di ricevere copia dei sopralluoghi effettuati su Viale Olimpico per rilevare lesioni agli edifici


Cons. Josi Gerardo Della Ragione

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Il Coordinamento delle Periferie Tuona contro gli Amministratori e si Prepara allo Sciopero: “Siete degli Incapaci. Vogliamo Perizie Tecniche Esterne”

ImmagineI l Coordinamento delle Periferie si compatta e attacca l’inefficienza delle amministrazioni locali attraverso la “Conferenza Stampa di Cappella”.

Un momento di confronto e proposta all’interno del quale si sono evinti una serie di punti cardini da cui partire per meglio evidenziare le promesse, fatte e non mantenute, da chi si siede alle poltrone del potere dei Comuni di Bacoli e Monte di Procida.

Ecco un sunto di quanto riferito in assise, alla presenza di un grosso numero di cittadini:

1) Allagamenti e fogne. A seguito di una serie di incontri con gli amministratori di Bacoli e Monte di Procida abbiamo chiesto (in prospettiva di interventi strutturali di manutenzione straordinaria) almeno la regolare pulizia degli scoli e dei canali per le acque bianche e nere.

Con l’ordinanza n. 37 del 22/06 il sindaco Francesco Iannuzzi “accertato che sono stati convogliati gli scarichi reflui provenienti dal parco “Quattro Pini” nella condotta delle acque bianche di v. Cappella nota come “canale Mazzone” ha ordinato “di far eseguire ad horas i necessari lavori di ripristino dello stato dei luoghi eliminando gli scarichi fognari nel “canale Mazzone”: nell’incontro del 10/07, l’assessore Ettore Prodigio ha dichiarato che tale operazione è stata positivamente realizzata.

Mentre per la puzza, gli uffici tecnici di Bacoli e di Monte di Procida, riferisce sempre l’assessore, hanno accertato trattasi della mancanza di pressione dalle pompe di sollevamento di Miliscola, da cui un ristagno dei liquami della zona, e dichiara di averne riferito all’assessore Michele Costigliola.

Nell’incontro del 20/07, Michele Massa incarica Luigi Della Ragione (dirigente ufficio tecnico di Bacoli) di provvedere alla pulizia degli scoli: con questi ci siamo incontrati il 26/07 indicando le zone da pulire. Le abbiamo poi ripetute con una segnalazione del 07/09.

Nella giunta comunale congiunta del 17 settembre, il sindaco Francesco Iannuzzi dichiara (leggo testuale) “doversi affrontare in modo prioritario le problematiche che interessano l’area montese di Cappella con particolare riferimento al sistema fognario”.

A riguardo l’assessore Ettore Prodigio dichiara che, come relazionatogli dall’ing. Andrea Marasco (leggo testuale la relazione) “con delibera di Giunta comunale n. 252 del 03/12/2009 è stato approvato il progetto per la realizzazione di un tratto di fogna in v. Cappella per un importo di 180 mila euro, grazie al mutuo con la cassa Depositi e Prestiti”.

A ciò è seguito un bando da 185.974,22 euro di fondi regionali, indetto dal Monte di Procida “per sistemazione tratto rete fognaria v. Cappella” c 185.974,22 euro di fondi regionali: i lavori dovranno realizzarsi entro 90 gg. e saranno appaltati il 16/11.

Sempre nella medesima riunione “per le problematiche derivanti dall’acqua piovana si conviene un intervento congiunto degli assessori al ramo, di concerto con i rispettivi uffici tecnici” non specificando ulteriori iniziative operative in merito. Nell’incontro del 24/09 con le associazioni del 24/09, il sindaco Ermanno Schiano dichiara che manderà Agostiniano e la squadra tecnica a pulire i tombini otturati del lato bacolese di v. Cappella.

Ettore Prodigio interviene ed afferma che dalla settimana scorsa, Monte di Procida sta ripulendo i tombini del lato Monte, ed ha deciso di ripulire anche quelli del lato bacolese.

Allo stato attuale, la problematica non è stata risolta e l’arrivo delle piogge non può che allarmare ulteriormente i cittadini.

2) Differenziata, spazzamento, potatura. Salvo la differenziata “simbolica” di Cappella, l’emergenza rifiuti nelle Periferie è aberrante: in merito alla “porta a porta” ci riserviamo una valutazione a giorni, in base all’effettivo riscontro dei tempi comunicati.

Per lo “spazzamento” il giudizio dei cittadini è stato più articolato. Mentre prendiamo positivamente atto della regolarità del servizio nelle zone rimesse al Monte di Procida (v. Cappella - v. Miliscola) così non è per quelle spettanti a Bacoli: su v.le Olimpico l’operatore ecologico è stato sostituito solo qualche settimana fa e dopo ultimi alterchi, ed a quello attuale non sono forniti neanche i “sacchetti” (cui provvedono i commercianti) ma nonostante ciò la strada risulta finalmente pulita; su v. Mercato di Sabato e v. Torregaveta, il comune di Bacoli non ha ancora attivato l’accordo del 01/10; a Cuma tuttora s’ignora l’esistenza di uno “spazzino”.

Per la potatura, come è possibile constatare all’oggi non è stata ancora conseguita.

3) lesioni agli edifici su v.le Olimpico e v. Mercato di Sabato. Per il centro storico, negli incontri del 23/06 e del 09/07, gli assessori Ettore Petrone e Rocco Assante di Cupillo ritennero che tali lesioni non fossero dovute ad infiltrazioni pluviali o fognarie bensì alla vetustà degli edifici risalenti al settecento, e che inoltre prima di operare sopralluoghi (da cui potrebbe emergere qualche rischio) bisognasse ricercare abitazioni idonee in cui sgomberare i residenti di palazzi eventualmente non a norma, rendendo tale procedura difficile, impopolare (poiché nessuno vuole lasciare la propria casa), e finanziariamente dispendiosa.

Nella riunione del 24/09 con le associazioni, da noi interrogato sulla questione, il sindaco Francesco Iannuzzi dichiarava siano i privati a dover inoltrare le pratiche per gli accertamenti, cui seguano le indagini dell’ufficio tecnico, essendo competenza del sindaco (che ammetteva come gli fossero già arrivate molte segnalazioni) solo quella di firmare l’ordine di sgombero alla luce delle relazioni dei tecnici.

Fatto notare che il punto era capire le motivazioni di un simile stato di cose verificando la sussistenza o meno di rischi idrogeologici, il sindaco Iannuzzi replicava riaffermando che al massimo poteva provvedere agli edifici pubblici ma non a quelli privati, non fornendo per il resto né tempi né modalità di tali controlli.

Per v.le Olimpico, nell’incontro del 17/09 (e poi in quello del 22/07) l’assessore Michele Costigliola dichiarava che un nuovo manto stradale costituisce la priorità dell’amministrazione bacolese per la zona, per la cui realizzazione avrebbe verificato a settembre i fondi disponibili, all’epoca 40-50 mila euro, da cui tuttavia dovevano sottrarsi le opere già in cantiere ovvero il ponte sulla foce a Torregaveta, i dossi su v. Lido di Miliscola, il manto stradale a v. Risorgimento. Rincontratolo il 16/09, lo stesso assessore dichiarava che le risorse erano esaurite e che bisognerà riparlarne a dicembre, in attesa di alcuni mutui e finanziamenti che il comune ha intenzione di fare.

Nell’incontro del 24/09 con le associazioni, da noi interrogato al riguardo, il sindaco Ermanno Schiano dichiarava di aver dato priorità alla manutenzione stradale delle zone che gli fossero state segnalate dall’ufficio tecnico come maggiormente disastrale, e garantiva che avrebbe mandato per il 27/09 mattina un sopralluogo su v.le Olimpico per accertarne le condizioni. I gg. 27 e 28/09 sono trascorsi senza che alcuno del comune passasse o ci comunicasse qualcosa. Il 29/09 passava un camioncino del X settore che s’è limitato a gettare “a volo” qualche palata di asfalto in quattro-cinque fossi vicino la pompa di benzina di “Zefferino” e la “banca di Roma”.

Salvo v. Mercato di Sabato, la situazione è rimasta del tutto immutata, anzi i cittadini si sentono “presi in giro” dai “contentini” e dalle risposte evasive date: di certo non è “girando” le responsabilità sui privati o gettando qualche palati di asfalto che si governa il paese e si rivolgono le problematiche della gente.

Conclusioni delle assemblee.

Alla luce di questo stato di cose che suscita gravi perplessità e disappunto, l’assemblea cittadina del 04/10/2010 ha definito i seguenti “punti fermi” sui quali si chiede un rapido e chiaro interessamento da parte delle amministrazioni:

3.1) allagamenti e fogne: a) perizia esterna che verifichi in maniera imparziale la situazione: non ci fidiamo degli uffici tecnici; b) nei bilanci finanziamenti per il rifacimento del sistema fognario (acque bianche e nere); c) chiarimenti sull’utilizzo dei 185.974 euro per le fogne di v. Cappella; d) nuovi scoli pluviali e pulizia di quelli esistenti, per “tamponare” gli allagamenti.

3.2) differenziata, spazzamento, potatura: a) differenziata “porta a porta” iniziando da Cuma-Fusaro: nessun aumento della TARSU poiché i cittadini non possono pagare l’inefficienza della classe politica; b) data precisa da cui garantire regolarmente lo spazzamento su v. Mercato di Sabato – v. Torregaveta e su v. Cuma; c) mezzi adeguati al lavoro degli operatori ecologici su v.le Olimpico e v. Fusaro; d) data precisa per la potatura di v.le Olimpico e v. Cappella;

3.3) lesioni agli edifici: a) perizia esterna per verificare rischi idrogeologici e natura delle lesioni su v. Cappella; b) nuovo manto stradale su v.le Olimpico; c) un “tavolo” tra Bacoli e Monte di Procida per una viabilità concertata e che non “penalizzi” Cappella sulla quale è stato dirottato l’intero traffico pesante.

Tali punti sono stati “fatti propri” da tutte le altre assemblee di quartiere, i cui cittadini li hanno considerati imprescindibili alle proprie condizioni di vita, considerandosi in stato d’ “agitazione permanente” finché non giungano risposte su questi: qualora queste dovessero farsi ulteriormente attendere, come all’unanimità deciso dalle varie assemblee, noi cittadini ci vedremo costretti ad azioni di concreta e palpabile protesta.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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giovedì 28 ottobre 2010

Bacoli, Approvata una Storica Mozione Contro la Discarica di Cava Vitiello: Misure Urgenti per la “Differenziata”

image Storica mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Bacoli in relazione alla nuova crisi rifiuti che sta affliggendo la provincia di Napoli e la Regione Campania: maggioranza e minoranza dicono NO all’apertura della nuova discarica di Cava Vitiello in Terzigno, manifestando la propria solidarietà ai cittadini dell’area vesuviana attraverso la prossima partenza della raccolta differenziata.

Importantissimo atto strutturato, letto e votato durante l’assise pubblica cittadina tenutasi nella serata di ieri, a seguito della manifestazione popolare realizzata proprio per palesare la sensibilità collettiva verso la criticità “rifiuti” che, senza ombra di dubbio, lega fortemente le realtà vesuviane con quelle flegree.

Documento esemplificativo della volontà di un’intera comunità locale attraverso il quale il Consiglio Comunale tutto, comprensivo della maggioranza consiliare costituita dal Centro-Destra (Pdl, Faro delle Libertà, Mpa) e dalla minoranza rappresentata da Pd, Udc ed un Gruppo Indipendente, ha in modo trasversale ribadito una serie di punti cardini propri anche delle rivendicazioni delle popolazioni vesuviane:
  • Solidarietà ai Comuni di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase, Tricase
  • Riconoscimento della tragedia ambientale e sociale provocata dalla nuova crisi rifiuti
  • Impegno dell’ Amministrazione, proprio in un’ottica di solidarietà attiva, di far partire la Raccolta Differenziata raggiungendo il 35% entro il 31 Dicembre 2010
  • Rifiuto dell’apertura della nuova discarica di Cava Vitiello
  • Puntare su strategie sostenibili dal punto di vista ambientale
A ciò vi è d’aggiungere che, in premessa a quanto sopra annunciato, la sala consiliare è stata anche interessata da un intervento, voluto proprio dall’intero Consiglio Comunale di Bacoli, di due rappresentanti di comitati civici di Boscoreale e Boscotrecase (giunti al Fusaro per partecipare al corteo organizzato dalle associazioni “Io Ci Sto” e “Freebacoli”) le cui dichiarazioni saranno riportate all’attenzione dei lettori attraverso la riproposizione, nei prossimi giorni, di un video.

Infine, onde meglio chiarire il testo della mozione e nella speranza che la stessa possa essere adottata anche da altri Comuni della Regione Campania, si riporta per intero la deliberazione consiliare.

Il Consiglio Comunale riconosce la gravità della tragedia ambientale e sociale provocata dalla nuova crisi dei rifiuti, la quale danneggia principalmente i cittadini di diversi Comuni dell’Area Vesuviana quali Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase, Tricase. 

Il Consiglio Comunale dichiara perciò solidarietà nei confronti dei cittadini vittime della nuova crisi rifiuti,
impegnandosi in primo luogo nell’assicurare il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata pari al 35% entro il 31 Dicembre 2010 e sostenendo le richieste dei cittadini dell’Area Vesuviana che rifiutano l’apertura della nuova discarica di Cava Vitiello invitando nel contempo di trovare strategie ed obiettivi più sostenibili dal punto di vista ambientale.

 - NEWS RACCOLTA DIFFERENZIATA -

Intanto da un Comunicato Stampa diramato nella giornata di oggi, 28.10.2010, proprio dal Comune di Bacoli, si apprende che la raccolta differenziata si diffonderà a breve su tutto il terriotrio. 

Dal prossimo 15 novembre a Bacoli si parte con le cooperative, mentre entro il primo trimestre del 2011  si conseguirà il 50 per cento.  

Già dalla metà di ottobre  gli esercizi commerciali raccolgono l’umido, e da dicembre  la raccolta "porta  a porta" sarà estesa gradualmente alle frazioni e a tutto il territorio cittadino

Altre novità sono invece in vista per la "Flegrea Lavoro", società partecipata  adibita alla raccolta dei rifiuti cittadini. 

In programma c’è l’acquisizione delle quote di Italia Lavoro  affinché la Flegrea Lavoro diventi una società municipalizzata

Un argomento che sarà sottoposto a breve anche al Consiglio Comunale. 

Intanto il programma settimanale di ritiro dei rifiuti, in attesa che il piano diventi quanto prima operativo, è stato elaborato. 

Lunedì, mercoledì e sabato: raccolta dell’umido; martedì: carta  e cartone; giovedì: secco indifferenziato; venerdì: multimateriale pesante

I rifiuti saranno depositati all’esterno della propria abitazione dalle 21 del giorno precedente  alle 6.30 del giorno di raccolta.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

Foto tratta dal blog: Vesuvio in Lotta

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