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Freebacoli

Freebacoli: marzo 2010

mercoledì 31 marzo 2010

CLAMOROSO: Cittadino con l'elmetto in consiglio comunale



Edizione straordinaria del
“Pompiere Flegreo”

Cari lettori
non vi stiamo presentando il solito dibattito su come si scrive Monterusciello o Monteruscello, ma dobbiamo comunicarvi che il fondatore di Freebacoli, Josi Gerardo Della Ragione, è stato eletto consigliere comunale.
Dopo gli 8 anni dell’imperator coppolus, che ricordiamo ha portato Bacoli da semplice paese a città (degradata, con rifiuti tossici, raccolta differenziata ferma al misero 7%, dove il pizzo-ticket è stato legalizzato ), è un risultato a dir poco grandioso quello ottenuto da Josi che come semplice cittadino, da sempre impegnato per il paese denunciando le controversie del territorio tramite i suoi articoli ed il blog, sia riuscito ad entrare in consiglio ed a far tornare i cittadini a riappropriarsi della cosa pubblica.
Chissà come l’avranno preso gli ex amministratori passati e rieletti ancora questa notizia...
Mi sa male, perché si sa Josi nel consiglio comunale è come la kriptonite per Superman, il crocifisso per i vampiri, un test di grammatica italiana per Laringe, e come disse Travaglio per Morgan ospite a Porta a Porta è come Rocco Siffredi a radio Maria.
Il suo risultato di 185 voti, con 944 per tutta la lista “Ci mettiamo la faccia” e 869 al candidato Tiberio Sauro non è niente male, nonostante la loro campagna sia stata scandalosa.
Si si la reputo proprio scandalosa.
Infatti ai loro incontri pubblici non hanno osato chiamare neanche un pregiudicato, ex democristiani o soubrette!
Una vergogna proprio.
Hanno fatto una campagna eco-sostenibile, senza rovinare il nostro paese con i loro manifesti elettorali, che poi dagli addetti venivano gettati per la strada e non messi nell’apposito cassonetto della differenziata (ricordo che ovviamente la campagna dei partiti e di alcune liste civiche è stata finanziata con i nostri soldi pubblici, mentre Sauro & Co. si sono autofinanziati).
Inoltre si sono presentate persone nuove ed estranee alla politica, le quali erano già impegnate nel sociale e non nel voto di scambio. Sono stati gli unici a Bacoli, seguendo l’esempio del movimento 5 stelle, a proporre un programma che può essere consultato e votato da ogni cittadino in rete.
Grazie a tutti coloro che continuano a seguirci e ci sostengono, vi annuncio già da ora che grazie al nostro consigliere parte l’operazione fiato sul collo.
Da oggi in poi potranno entrare in consiglio comunale tutti i Bacolesi grazie alla webcam che porteremo e alla diretta streaming.
Ciao e buon divertimento a tutti!!

Antonio Carannante
freebacoli@live.it

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Elezioni Comunali di Bacoli: I RISULTATI


RISULTATI DEI CANDIDATI A SINDACO

(Clicca qui)


RISULTATI CANDIDATI CONSIGLIERI

CI METTIAMO LA FACCIA
Della Ragione Josi Gerardo 185 Scotto Di Vetta Giannantonio 146 Varriale Annamaria ( in Salemme) 89 Scamardella Salvatore 71 Illiano Giuseppe 68 D’auria Gloria 47 Di Fraia Francesco ( Detto Caliendo) 46 D’orso Maurizio 41 Parisi Alessandro 35 Scotto Di Luzio Filomena 29 Costigliola Federico 22 Borgia Annunziata (Detta Nunzia ) 17 Cammarota Vittorio 13 Esposito Bruno 13 Carannante Giuseppe 12 Paolini Marco 7 Cafaro Ada Rosanna 5 Martino Anna Pia 4 Radice Alessandro 3 Mussone Maria 0

CENTRO PER BACOLI
Scotto Di Vetta Alfredo 176 Ambrosino Di Miccio Sergio 126 Caiazzo Raffaele C. 36 Guarino Benito 34 Scamardella Mario 34 Castiglia Gianluigi 29 Costagliola Tobia 25 Masuottolo Nicola 24 Costagliola Giuseppe 20 Scotto D’antuono Aniello 16 Porro Francesco 15 Fevola Salvatore 13 Barca Karima 12 Spirito Paolo 12 Carannante Mario 11 Capasso Giuseppe 9 Costigliola Giuseppe 9 Scamardella Luigi 8 Carannante Salvatore 7 Onorato Giovanna 5

DI PIETRO - ITALIA DEI VALORI
Ceneri Silvio 200 Farro Luigi 76 Capuano Maria 37 D’angelo Pasquale 17 Rusciano Deborah Consiglia 14 Colesanti Sergio 10 Panico Cristina 7 Scotto Di Vetta Antonietta 7 Esposito Giuseppe 2 Di Meo Antonio 1 Arcieri Angela 0 Lucci Ciro 0 Mazzarella Nicola 0 Scotto Di Clemente Irene 0 Russo Amelia 0

PARTITO DEMOCRATICO
Macillo Francesco 475 Castaldo Nicola 376 Mancino Ciro Pasquale 356 Illiano Salvatore detto Salvatorino 283 Schiavo Adele 276 Barletta Antonio 271 Barretta Anna In Nasti 159 Massa Paola 144 Basciano Giuseppe detto Geppino 86 Di Meo Antonio 81 Avvisati Giuseppe 57 Costagliola Elisabetta 54 Lucci Vincenzo 51 Alicante Giuseppe 42 Illiano Paolo 34 Boccia Mariano 23 Conte Stefano 18 Salemme Ferdinando detto Nando 13 Passalacqua Walter 12 Bruno Michele 0

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' con VENDOLA
Illiano Anna 181 Rastelli Daniela 57 Capuano Santina 22 Esposito Vincenzo 20 Amoroso Eduardo Antonio 13 Lombardi Giovanni 13 Di Benedetto Gennaro 11 Miglietta Paolo Rosario 11 Di Mauro Ginevra 11 Grieco Raffaella 10 Tirabasso Tiziana 8 Ranieri Anna 7 Veca Ciro 6 Della Ragione Nicola 4 Caputo Angela 3 Lubrano Francesca 3 Vecchiarini Giampiero 3 Lama Marco 0 Lucioli Francesco 0 Sanna Alessandra 0

IL FARO DELLA LIBERTA
Rodriquez Maria 399 Illiano Domenico Luigi, Detto Gino 283 Schiano Porfirio 252 Salemme Alessandro 146 Capuano Raffaele 135 Illiano Giovanni 125 Carannante Samuele, Detto Enzo 123 Guardascione Vincenzo 115 Barone Antonio 96 Caputo Ferdinando 76 Illiano Antonio, Detto Tonino 74 Merone Carmela, Detta Milena 62 Scotto Di Vetta Rosa, Detta Rossana 60 Esposito Giuseppe, Detto Peppe 58 Guarino Giovanni 42 Emanato Michelangelo 23 Palino Antonio 23 Lucci Filomena, Detta Nuccia 21 Troiano Massimo 19 Tiano Pasquale, Detto Chicco 1

IL POPOLO DELLA LIBERTA'
Laringe Giuseppe detto Geppino 671 Carannante Antonio 570 Carannante Luigi 569 Della Ragione Luigi 444 Savoia Aniello detto Nello 307 Scotto Di Carlo Simone 294 Grande Salvatore 236 Esposito Giuseppe 209 Scotto Di Vetta Aldo 194 Cardamuro Raffaele Giuseppe detto Lello 180 Colandrea Mariano 177 Illiano Vincenzo detto Enzo 149 Amoroso Gabriele detto Salatiello 136 Lucci Nicola 128 Carannante Nicola Pasquale detto Nicola 122 Mangiapia Luigi 113 Esposito Giovanni 97 Santini Giacomo Marcello detto Marcel 86 Illiano Domenico 77 Savastano Susanna 14

UDC
Del Giudice Sossio detto Cibacco 208 Illiano Gennaro 208 Farro Antimo 86 Colandrea Angela Raffaela 62 Cutolo Giuseppe 53 Lubrano Lavadero Biagio 38 Illiano Salvatore 24 Esposito Sabatino detto Dino 23 Manzo Francesco 21 Varriale Salvatore 11 Venza Sergio 6 Caputo Pasquale 5 Vasseti Ippolito 2 Rotta Francesca 1 Pacella Simone 1 Illiano Amalia 1 Di Pierno Giuseppe 1 Ruppelt Marina 0 Schiano Di Cola Francesca 0 Romano Anna 0

L'ALTERNATIVA
Illiano Luigi 137 Schiano Nunzia 123 Costagliola Luigi 72 Ilardo Antonio 62 Illiano Rosario 46 Massa Salvatore 31 Caputo Filomena 26 Di Pierno Salvatore 22 Capuano Gennaro 19 Scotto Di Vetta Domenico 19 Schiano Di Cola Salvatore 18 Pagano Giuseppe 15 Scamardella Maurizio 15 Mirabella Stefano 12 Alcaro Nicola 7 Roscigno Rosaria 7 Carannante Giuseppe 4 Cautiero Massimiliano 3 Manna Francesco 3 Costigliola Alessandro 0

LIBERTAS - DEMOCRAZIA CRISTIANA
Fevola Giancarlo 77 Ferraiuolo Maria 44 Schiano Di Cola Enrico 32 Perone Patrizia 15 Della Ragione Francesco 12 Garofalo Salvatore 11 Balacco Rossella 5 Di Meo Teresa 5 Risi Antonio 4 Iaquaniello Mariano 3 Scotto Di Clemente Luigi 3 Costagliola Giustina 0 Della Ragione Elio 0 Di Meo Rita 0

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lunedì 29 marzo 2010

Esperienza seggio ovvero: non credevo che il voto fosse una farsa

Esperienza Elettorale
presso un seggio regionale

In alcuni seggi della scuola erano assenti degli scrutatori. Si fa avanti uno strano tipo barbuto, circondato da scagnozzi con occhiali scuri e giubbotti di pelle lucida.
Un presidente di seggio lo rifiuta come scrutatore sostitutivo: urla, minacce.
Dopo un po’ lo ritrovo come scrutatore in un seggio attiguo: lo stesso seggio in cui, in assenza momentanea del presidente, il Barbuto aveva deciso di autonominarsi presidente e cominciare ad aprire i pacchi con le schede!!!
Intanto io mi aggiro con il mio block notes e i poliziotti mi guardano con tenerezza: si avvicina uno e mi fa: ma tu è inutile che segni tutti questi numeri. Qua i voti che devono uscire, quelli escono.
E io: in che senso?
E lui: quanti sensi ci possono essere?
Così finisco sotto la sua ala protettiva e, a mo’ di tutor, si associa anche il delegato del sindaco.
E’ proprio quest’ultimo a rivelarmi che in un seggio (quello del Barbuto) è arrivato un pacco contrassegnato dalla scritta “900 schede”, ma in realtà ne sono 920.
In un seggio, identificatami come grillina, provvedono subito a trattarmi in modo spiccio: timbrano 28 schede in più di quanti siano i votanti e non è dato sapere perché.
Ci sono anche due seggi speciali, le cui schede usciranno all’esterno per essere portate a suore di clausura: non oso immaginare che fine faranno! (le schede, non le suore).
Il poliziotto, amorevolmente, mi ha già spiegato che in questa scuola ci sono sempre elezioni molto…vivaci e che c’è tanta bella gente che viene a controllare che vada tutto bene.
Ma bene per chi?
Del resto a Marcomio è capitato, forse, di peggio: al Liceo Vico è arrivato un pacco manomesso in cui non è dato sapere quante schede ci fossero. Naturalmente non hanno messo niente a verbale.
Mettere a verbale non è un’operazione che piace ai funzionari del seggio: il nostro sguardo di rappresentanti li infastidisce. E infatti si sono più volte chiusi dentro: “per fare i conteggi” – hanno precisato due spilungoni della guardia di finanza.
E hanno aggiunto: “i rappresentanti di lista sono quelli che fanno più casini di tutti quanti”.
Pare, infine, sia prassi consolidata e ampiamente accettata che, fuori dai seggi, ci siano simpatici personaggi atti a ricordare all’elettore chi deve votare e che i bigliettini da visita ricoprano il selciato antistante la scuola, ma questo lo verificherò solo domani.
Nota ironica: tutte le forze dell’ordine, quando mi vedono, fanno un sorrisino tra il sarcastico e il compassionevole e mi salutano apostrofandomi “ ‘a giornalista” !
Nota di speranza: uno scrutatore mi si è avvicinato con aria circospetta, aveva dei piccolissimi occhi verdi sporgenti. Mi dice: “Io voto Fico!” e scappa via!

Marianna Guaccio - Movimento 5 stelle

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domenica 28 marzo 2010

Fogne: solo rattoppi per via Cupa della Torretta








Il g. 25/03 i residenti di v. Cupa della Torretta (Bacoli, NA) hanno impedito l’ennesima “presa in giro” perpetuata dalle istituzioni locali, a danno della salute dei cittadini e della vivibilità delle periferie di Bacoli.
All’incr
ocio tra v. Cuma e v. Cupa della Torretta, nel 2007 fu operato un intervento (il “tombino”) per collegare le fogne delle Cooperative direttamente alle pompe del “picchetto 31” (scuole elementari, v. Cuma) piuttosto che “tornare indietro” a quelle del “picchetto 17” (scuole medie, v. Fusaro): come dalle foto allegate tale intervento è stato del tutto fallimentare, continuando la fuoriuscita di esalazioni e di liquami fognari che s’incanalano regolarmente nel canale del “troppo pieno” sversante nel lago Fusaro, come da noi denunciato il 31/10/2009 alla magistratura ed al comando della corpo forestale dello stato.
Nonostante tale già critica situazione, verso le ore 11.45 del 23/03 abbiamo notato che si stavano eseguendo dei lavori sul posto che originariamente pensavamo limitati al rifacimento dei marciapiedi: parlando con gli addetti, abbiamo appreso che si voleva invece sostituire le condotte del detto “tombino” con altre di maggiore portata, mettendo cioè un’altra e limitata “pezza” ad uno stato di cose, di suo già precario e “rattoppato”. Considerata la cosa poco chiara, abbiamo bloccato i lavori intimando l’arrivo della polizia municipale e dei responsabili dei “lavori in corso”. Verso le ore 12.15, sul posto sono arrivati due agenti di polizia municipale, i quali si sono rifiutati di verbalizzare sull’accaduto rispondendo fosse compito dell’ufficio tecnico: poco dopo, sono giunti un responsabile della ditta appaltatrice e due tecnici del X settore (ufficio tecnico) i quali, seppur dando ai presenti spiegazioni in merito, si sono rifiutati di relazionare sulla cosa. Grazie alla presa di posizione dei cittadini che non si sono allontanati dal luogo, ed alla mediazione del comandante Fasano (stazione di Pozzuoli del corpo forestale) la vicenda s’è sbloccata verso le ore 14.15 attraverso:

1) la sospensione dei lavori “in corso” sui quali l’ufficio tecnico relazionerà alle autorità superiori ed al comitato ;
2) l’impegno assunto dai responsabili tecnici, da martedì 30 c.m. d’apporre un “canale-tampone” che eviti la fuoriuscita di liquami, scaricando il “troppo pieno” lontano dal centro abitato.

Quella raggiunta tuttavia continua ad essere una soluzione temporanea, che allontana il “problema” dai cittadini ma non risolve tale gravissima questione che non mancheremo d’imporre come priorità all’amministrazione (qualsiasi essa sia) che sarà eletta.

Il Coordinamento delle Periferie:
Baia – Cappella – Cuma – Fusaro – Mazzone – Torregaveta

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sabato 27 marzo 2010

Interviste ai politici: Ricordiamoci chi sono... (ERMANNO SCHIANO)

I video di Freebacoli
"Guardare al passato per mirare al futuro"

La Redazione di Freebacoli, in concomitanza con le elezioni amministrative del comune di Bacoli, ha deciso di offrire ai propri lettori l'opportunità di visionare le interviste effettuate, nel corso dell'anno passato, a coloro che si riproporrano nuovamente dinanzi al giudizio degli elettori. Testimonianze audio-visive con le quali potrà essere chiaro a tutti la reale consistenza morale e politica dei candidati di turno.
Per tali motivi, vi riproponiamo un'intervista nella quale Fabio Schiavone, Josi Della Ragione, Ilaria carannante, Alessandro Parisi, Dario Perreca e Michele Amirante chiedono delucidazioni circa i propositi e l'impegno che il candidato al consiglio provinciale, dott. Ermanno Schiano, intende mettere al servizio della cittadinanza.
Nel primo video, in cui si parla di viabilità e costoni, si può infatti notare come l'attuale candidato sindaco del Pdl, sicuro dei fondi presenti e dell'impegno provinciale per l'annosa problematica del costone del Poggio, prevede di poter risolvere la questione nell'arco di due mesi (8.10)
Nel secondo video, in cui si parla di sanità e ambiente, Schiano, dopo aver espresso le sue perplessità sui dati che vedono Bacoli tra i comuni il cui tasso tumorale è abnormemente aumentato rispetto alla media, accarezzando l'eventualità di un "allarmismo provocato ad hoc per creare un po' di scompiglio" (1:20), ammette suo malgrado di non aver mai letto nè la sentenza che condanna lo sversamento dei rifiuti tossici nella oramai famosa cava Lubrano (2:54), nè di aver "mai visto" (tramite atti pubblici) l'altrettanto celeberrima delibera 18 (3:54)
Nel terzo e utimo video, in cui si parla di Luigi Cesaro e del Lodo Alfano, dopo aver affermato che non c'è una sentenza contro Luigi Cesaro (3:58), si mostra favorevole al Lodo Alfano poiche "è utile all'immagine per quello che è l'istituzione Italia" (6:02)

CLICCA SULLE FOTO IN BASSO
per visionare i video

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venerdì 26 marzo 2010

Bacoli minacciata dall' Amianto

Ancora lastre d’amianto in via Parco Quarantena (località Pineta) e a Cuma, in via Cupa della Torretta. Materiale cancerogeno, stanziato in strada da diversi mesi e non ancora rimosso dagli organi competenti nonostante le numerose segnalazioni cittadine, giacente ad una manciata di passi da una pista di pattinaggio solitamente ricca di bambini e ragazzi, ed a un’ingente numero di abitazioni. Lastre posizionate lungo una tra le strade più trafficate del territorio e coperte a stento da un telone trasparente, a tratti malposto, che lascia scoperto il materiale sottostante. Una situazione critica la quale segue di poco lo scempio perpetuatesi nei pressi via Ottaviano Augusto e via Bellavista ove, per quasi un anno, si è dovuto assistere alla presenza di una grossa mole di lastre di eternit non segnalate da apposite transenne, né ricoperte da idonei teloni atti a non far diffondere nell’ambiente circostante le pericolosissime fibre. Una criticità la quale, così come evidenziato da svariati studi scientifici, continua a rappresentare un pericolo per la salute a causa delle fibre di cui lo stesso amianto è costituito e che possono essere inalate. Eventualità associata all’insorgenza di malattie dell'apparato respiratorio, come l’asbestosi, il carcinoma polmonare ed il mesotelioma, un tumore raro, della membrana di rivestimento del polmone, fortemente e particolarmente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi.
A questo si vanno ad aggiungere le criticità legate alla presenza di amianto usato come copertura di edifici privati. Come in via Ortensio, a metà strada tra il mare e la rotonda del castello
, dove lastre di eternit ricoprono capannoni siti a fronte strada. In stato pessimo, sgretolati in diversi punti, anche qui a poca distanza da una zona densamente abitata.
Stanchi dei continui degradi, generati dall'inefficienza gestionale e dall'inciviltà cittadina, in cui verte il nostro territorio vi invitiamo a DENUNCIARE la presenza di AMIANTO sparso lungo le arterie paesane, direttamente all'Agenzia Sanitaria Locale.
Istituto ove il nominativo del dirigente preposto a tale problematica corrisponde a quello del dottor Ciro Russo
Per presentare tale esposto all'attenzione dell'Asl, puoi inviare un fax al numero 0818767552

(l'esempio sottostante è relativo alla situazione della Pineta)


All’attenzione del Direttore del Dipartimento
di Prevenzione dell’Asl Napoli 2 Nord,

dott. Armando Orlando .


OGGETTO: Presenza di lastre di Eternit contenenti amianto in via Parco Quarantena, Bacoli (NA)Io sottoscritto …......, nato a .....… il …...... e residente in …....., volevo segnalarle la presenza di lastre di amianto, a bordo strada in via Parco Quarantena, Bacoli (Na). Le stesse, presenti in loco da diversi mesi, posizionate in una zona densamente trafficata, sono divise in differenti blocchi, recintate e coperte da teloni trasparenti in attesa di rimozione, i quali però appaiono sollevati in più punti lasciando scoperto il materiale sottostante.
Per tale motivo, sicuro della sua attenzione, si richiede una repentina rimozione di tali materiali (in foto)
Firma

Per contatti:
mail: ….............
telefono: …................

(nelle foto: via Cupa della Torretta, via Ortenzio, via Parco Quarantena)

Alessandra Sagliocchi - Josi Della Ragione
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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giovedì 25 marzo 2010

Intervento pubblico - Josi Della Ragione

"Elezioni-Time"

Di seguito vi si presenta il breve intervento effettuato da Josi Della Ragione, candidato come consigliere comunale per la lista "Ci mettiamo la faccia", durante l'assemblea pubblica dello scorso 21 Marzo, tenutasi nei pressi della villa comunale di Bacoli in occasione della Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

Clicca sulla foto in basso
per visionare il video


Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Reportage: processo a Bassolino - parte settima

Spazio dedicato alla trasposizione integrale del documento relativo al processo imputato contro il governatore della Ragione Campania, Antonio Bassolino, per la questione FIBE/Impregilo.
Il reportage è stato effettuato da Vega Colonnese, MoVimento a 5 Stelle Campano.
Si ringrazia per la vignetta Nicola Masuottolo.

RESOCONTO UDIENZA 24/03/2010

Sono andata al processo con Francesco Micillo, uno dei tanti cittadini attivi, informati e onesti della nostra regione.
Arriviamo prima di tutti, pronti a sentire l'appello, oggi è il turno: di Tenerani e Rocchi della Società Ambiente di Carrara; Menna, responsabile tecnico dell'ARPAC e di Arcucci, istruttore tecnico del comune di Cardito che ha collaborato con il commissariamento dal 2000 al 2003.
Sirleo pone le domande a Tenerani che all'epoca dei fatti, nel 2003, collaborava con la Nautilus che svolgeva attività di verifica dei CDR per l'ACEA.
A seguito dei sequestri dei CDR vennero contattati per eseguire prelievi e campionamenti di verifica degli impianti e dei flussi. La verifica avveniva a seguito di una campagna di sopralluogo con una media di 2 giorni di presenza su impianto.
Dopo le verifiche si riunivano, Tenerani con i capoimpianto e i capo area (tra cui De Laurentis) e si annotavano le diverse segnalazioni su un verbale.
Sugli impianti c'era una macchina a controllo remoto di attività che riportava l'orario e la durata di funzionamento, spesso risultava un periodo di inattività del macchinario.
Sirleo batte molto su questo punto, Tenerani conferma più volte che i macchinari erano poco efficienti. In più nelle aie non erano sempre rispettati i processi di stabilizzazione.
La differenziazione del rifiuto avveniva anche attraverso una cernita manuale per eliminare i materiali pesanti, svolta da due operatori ma anche in questo caso non erano sempre presenti.
Dopo gli interventi della difesa, Sirleo pone le domande a Rocchi, che si è trovato a sostituire Tenerani su due sopralluoghi. In realtà da' una testimonianza imprecisa perchè non ricorda e non era lui uno dei responsabili.
Dopo questo breve intervento viene il momento di sentire uno degli uomini dell'ARPAC.
Agostino Menna è responasbile degli uffici di laboratorio dell'ARPAC. Vi assicuro che è stato uno strazio ascoltarlo, anche perchè nel 2003 io lavoravo come receptionist proprio nell'edificio in cui c'era l'ARPAC e mentre ero lì non sapevo che si stava "giocando" con la nostra terra.
L'ARPAC si doveva occupare dei controlli degli impianti e dei materiali in uscita, proprio nell'edificio di cui sopra si stilò un protocollo d'intesa per stabilire le analisi e i prelievi chi li dovesse fare, alla fine la decisione ricadde sulla FIBE di Genova.
Tutta la deposizione è molto confusa, in alcuni momenti, Menna dimentica perfino di aver firmato il verbale con il PM, veramente deprimente.
Durante questa deposizione confusa, si arrivano alle seguenti conclusioni: per i rifiuti locali, l'arpac non aveva strumentazioni adeguate, i laboratori della Fibe di Genova, per Menna, erano molto più utili.
C'è un momento tra il comico e drammatico, Menna racconta che si doveva analizzare un campione presso gli uffici ARPAC accanto alla provincia, insomma la puzza del campione ha mobilitato le poltrone della provincia che hanno richiesto il trasferimento presso altri laboratori.
L'arpac non è servita neanche per le analisi di laboratorio, dopo di questo il buon Francesco Micillo sta pensando seriamente di assistere al processo ARPAC che si sta tenendo in questi giorni.
Dopo la straziante deposizione di Menna (che non ha niente a che vedere con la nostra Francesca) è il turno di Arcucci.
Sirleo pone delle domande molto dettagliate e interessanti. Arcucci viene assunto dal Commissario come per il rilascio di autorizzazioni per il subappalto per la costruzione del CDR. L'istanza veniva poi confermata da Acampora per Napoli e da Pisapia per le altre province.
Per il rilascio erano richieste la cifra per l'acquisizione tecnica, la certificazione antimafia rilasciata dalla prefettura (non per tutte e se con un offerta maggiore di 150 mila euro) che era inviata via fax al vice commissario. Arcucci si occupava della concessione dei subappalti solo della parte costruttiva fino al 2003.
Sirleo poi chiede se oltre al subappalto della costruzione fosse incluso quello del servizio, Arcucci risponde che del servizo se ne occupava la Fibe, il Commissario e Fibe Campania.
Dopo queste bervi domande il geometra Arcucci lascia l'aula.

La prossima udienza sarà il 14 aprile.

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mercoledì 24 marzo 2010

Roberto Saviano: Servirebbe l'Onu per un voto onesto in quest' Italia

"La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile.E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che mi si punti il dito contro, per un' affermazione del genere. Chi pensa che questa sia un' esagerazione, sappia che l' Italia è un paese sotto assedio. In Calabria su 50 consiglieri regionali 35 sono stati inquisiti o condannati. E tutto accade nella più totale accondiscendenza. Nel silenzio. Quale altro paese lo ammetterebbe? Quello che in altri Stati sarebbe considerato veleno, in Italia è pasto quotidiano: dai più piccoli Comuni sino alla gestione delle province e delle regioni, non c' è luogo in cui la corruzione non sia ritenuta cosa ovvia. L' ingiustizia ha ormai un sapore che non ci disgusta, non ci schifa, non ci stravolge lo stomaco, né l' orgoglio. Ma come è potuto accadere? Il solo dubbio che ogni sforzo sia inutile, che esprimere il proprio voto e quindi la propria opinione sia vano, toglie forza agli onesti. Annega, strozza e seppellisce il diritto. Il diritto che fonda le regole del vivere civile, ma anche il diritto che lo trascende: il diritto alla felicità. Il senso del «è tutto inutile» toglie speranza nel futuro, e ormai sono sempre di più coloro che abbandonano la propria terra per andare a vivere al Nord o in un altro paese. Lontano da questa vergogna. Io non voglio arrendermi a un' Italia così, a un' Italia che costringe i propri giovani ad andar via per vergogna e mancanza di speranza. Non voglio vivere in un paese che dovrebbe chiedere all' Osce, all' Onu, alla Comunità europea di inviare osservatori nei territori più difficili, durante le fasi ultime della campagna elettorale per garantire la regolarità di tutte le fasi del voto. Ci vorrebbe un controllo che qui non si riesce più a esercitare. Ciò che riusciamo a valutare, a occhio nudo, sono i ribaltoni, i voltafaccia, i casi eclatanti in cui per ridare dignità alla cosa pubblica un politico, magari, si dovrebbe fare da parte anche se per legge può rimanere dov' è. Ma non riusciamo a esercitare un controllo che costringa la politica italiana a guardarsi allo specchio veramente, perché lo specchio che usiamo riesce a riflettere solo gli strati più superficiali della realtà. Ci indigniamo per politici come l' imputata Sandra Lonardo Mastella che dall' esilio si ricicla per sostenere, questa volta, non più il Pd ma il candidato a governatore in Campania del Pdl, Stefano Caldoro. Per Fiorella Bilancio, che aveva tappezzato Napoli di manifesti del Pdl ma all' ultimo momento è stata cancellata dalla lista del partito e ha accettato la candidatura nell' Udc. Così sui manifesti c' è il simbolo di un partito ma lei si candida per un altro. Ci indigniamo per la vicenda dell' ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita, Roberto Conte, candidatosi nuovamente nonostante una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e per giunta questa volta nel Pdl. Ci indigniamo perché il sottosegretario all' economia Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d' arresto, mantiene la propria posizione senza pensare di lasciare il suo incarico di sottosegretario e di coordinatore regionale del Pdl. Ci indigniamo perché è possibile che un senatore possa essere eletto nella circoscrizione Estero con i voti della ' ndrangheta, com' è accaduto a Nicola Di Girolamo, coinvolto anche, secondo l' accusa, nella mega-truffa di Fastweb. Ci indigniamo, infine, perché alla criminalità organizzata è consentito gestire locali di lusso nel cuore della nostra capitale, come il Café de Paris a via Vittorio Veneto. Ascoltiamo allibiti la commissione parlamentare antimafia che dichiara, riguardo queste ultime elezioni, che ci sono alcuni politici da attenzionare nelle liste del centrosinistra. E ad oggi il centrosinistra non ha dato risposte. Si tratta di Ottavio Bruni candidato nel Pd a Vibo Valentia. Sua figlia fu trovata in casa con un latitante di ' ndrangheta. Si tratta di Nicola Adamo candidato Pd nel Cosentino, rinviato a giudizio nell' inchiesta Why not. Di Diego Tommasi candidato Pd anche lui nel Cosentino e coinvolto nell' inchiesta sulle pale eoliche. Luciano Racco candidato Pd nel Reggino, che non è indagato, ma il cui nome spunta fuori nell' ambito delle intercettazioni sui boss Costa di Sid e r n o . I l b o s s Tommaso Costa ha fornito, per gli inquirenti, il proprio sostegno elettorale a Luciano Racco in occasione delle Europee del 2004 che vedevano Racco candidato nella lista "Socialisti Uniti" della circoscrizione meridionale. Tutte le intercettazioni sono depositate nel processo "Lettera Morta" contro il clan Costa ed in quelle per l' uccisione del giovane commerciante di Siderno Gianluca Congiusta. A tutto questo non possiamo rimanere indifferenti e ci indigniamo perché facciamo delle valutazioni che vanno oltre il - o vengono prima del - diritto, valutazioni in merito all' opportunità politica e alla possibilità di votare per professionisti che non cambino bandiera a seconda di chi sta alla maggioranza e all' opposizione. Trasformarsi, riciclarsi, mantenere il proprio posto, l' antica prassi della politica italiana non è semplicemente una aberrazione. È ormai considerata un' abitudine, una specie di vizio, di eventualità che ogni elettore deve suo malgrado mettere in conto sperando di sbagliarsi. Sperando che questa volta non succeda. È un tradimento che quasi si perdona con un' alzata di spalle come quello d' un marito troppo spensierato che scivola nelle lenzuola di un' altra donna. Ma si possono barattare le proprie attese e i propri sogni per la leggerezza e per il cinismo di qualcun altro? Oramai si parte dal presupposto che la politica non abbia un percorso, non abbia idee e progetti. Eppure la gente continua ad aspettarsi altro, continua a chiedere altro. Dov' è finito l' orgoglio della missione politica? La responsabilità di parlare a nome di un elettorato? Dov' è finita la consapevolezza che le parole e le promesse sono responsabilità che ci si assume? E la consapevolezza che un partito, un gruppo politico, senza una linea precisa, non è niente? Eppure proprio questo è diventata, nella maggioranza dei casi, la politica italiana: niente, spillette colorate da appuntarsi al bavero del doppiopetto. Senza più credibilità. Contenitori vuoti da riempire con parole e a volte nemmeno più con quelle. A volte si è divenuti addirittura incapaci si servirsi delle parole. Quando la politica diviene questo, le mafie hanno già vinto. Poiché nessuno più di loro riesce a dare certezze - certezza di un lavoro, di uno stipendio, di una sistemazione. Certezze che si pagano, è ovvio, con l' obbedienza al clan. È terribile, ma si tratta di avere a che fare con chi una risposta la fornisce. Con chi ti paga la mesata, l' avvocato. Non è questo il tempo per moralismi, poco importa se ci si deve sporcare le mani. Solo quando la politica smetterà di somigliare al potere mafioso - meno crudele, certo, ma meno forte e solido - solo quando cesserà di essere identificato con favori, scambi, acquisti di voti, baratto di morale, solo allora sarà possibile dare un' alternativa vera e vincente. Anche nei paesi d o m i n a t i d a l l e mafie è possibile essere un' alternativa. Lo sono già i commercianti che non si piegano, lo sono già quelli che r e s i s t o n o , o g n i giorno. Del resto, quello che più d' ogni altra cosa dobbiamo comprendere è che le mafie sono un problema internazionale e internazionalmente vanno contrastate. L' Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista. Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell' offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all' economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni. Sarebbe triste che i cittadini, gli elettori italiani, dovessero rivolgersi all' Onu, all' Unione Europea, all' Osce per vedere garantito un diritto che ogni democrazia occidentale deve considerare normale : la pulizia e la regolarità delle elezioni. Dovrebbe essere normale sapere, in questo Paese, che votare non è inutile, che il voto non si regala per 50 euro, per un corso di formazione o per delle bollette pagate. Che la politica non è solo uno scambio di favori, una strada furba per ottenere qualcosa che senza pagare il potere sarebbe impossibile raggiungere. Che restare in Italia, vivere e partecipare è necessario. Che la felicità non è un sogno da bambini ma un orizzonte di diritto.

ROBERTO SAVIANO
Repubblica 20 marzo 2010

martedì 23 marzo 2010

Porto di Miseno: Il silenzio dei Colpevoli

Silenzio tombale e realtà nascoste sotto un grosso velo d'ipocrisia.
Si stanno spegnendo in sordina gli ultimi giorni di una campagna elettorale contrassegnata da critiche sterili e da una generale volontà di oscurare il proprio passato in vista di futuri più rosei ove ripresentare il marciume di sempre. Una peculariatà paesana alla quale però non può aggiungersi il silenzio da chi da tempo si prodiga per informare la cittadinanza (non solo locale) delle nefandenze presenti sul nostro territorio.
Ed è per questo che, considerato l'atteggiamento omertoso dei più, si ritiene opportuno riportare alla ribalta una relazione (già pubblicata nel Giugno del 2009) riguardante il protocollo d' intesa, stipulato tra il Comune di Bacoli e la Regione Campania, sul Porto Turistico di Miseno, letta durante il Consiglio Comunale del 18/5/2009 dal Consigliere indipendente d'opposizione, Giacomo Perreca.
Una denuncia fortissima, che si riporta in maniera parziale (CLICCA QUI per visionare il verbale integrale), a cui erano succedute le perplessità di alcuni consiglieri i quali, dinanzi ad un folto numero di cittadini disgustati, assicuravano il proprio impegno per comprendere i nominativi di coloro che stavano per compiere "l' ennesimo colpo di mano ai danni della cittadinanza bacolese".
Promesse disattese alle quali, constatato il silenzio generalizzato, si sovrappone l'intervento di Perreca ed una lettera anonima di denuncia pervenuta direttamente alla nostra redazione nel Giugno del 2009.

Josi Della Ragione
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it
Intervento del consigliere Giacomo Perreca

Sono costretto a contestare integralmente ed a DENUNCIARE il gravissimo tentativo di un ennesimo colpo di mano ai danni della cittadinanza bacolese, che rischia di essere definitivamente privata del godimento della rada di Miseno, del Lago Miseno o "Maremorto" e delle spiagge che affacciano sulla rada di Miseno, costituita per realizzare una speculazione a vantaggio di quei pochi privilegiati, professionisti, imprenditori e politici, che ne fanno parte.Quel progetto, denominato PRO.MIS., tutela soltanto gli interessi privati di numerose imprese e di singoli cittadini in società con vecchi e nuovi amministratori pubblici del Comune di Bacoli. Infatti, esso ha previsto la costituzione di una società consortile denominata MARINA di MISENO S.r.l. con sede in Via Lucullo n. 43 – BAIA – BACOLI, alla quale sarebbero affidate "le successive fasi operative ed attività gestionali". Il capitale di quella società è di € 81.545,84 ed è ripartito fra le seguenti società:

POSIDONIA YACHT CLUB S.r.l.,

MISENO MARE S.r.l.,

AGRIPPA S.r.l.,

SVILUPPO MISENO S.r.l.,

RESEARCH S.p.A.,

SV.IMM.

SVILUPPO IMMOBILIARE S.r.l.,

NEREIDE S.a.s..

Soci di queste società sono altre società, in un sistema di scatole cinesi, sicchè molti dei titolari effettivi non possono essere individuati in quanto, nascosti dietro compiacenti intestazioni.In ogni caso, la costruzione e gestione del più grande porto turistico del Mediterraneo sono nelle mani di alcuni soggetti, i quali perseguono il loro esclusivo interesse economico. Invece, da tale gestione è rimasto volontariamente escluso il Comune di Bacoli, che così è venuto meno non soltanto al suo dovere di tutelare l’interesse dei cittadini bacolesi ed il rispetto della regolarità del procedimento amministrativo, ma ha perfino rinunziato ad una importante occasione di rimpinguare le magre casse comunali.In definitiva, quel progetto non ha un fine pubblicistico, ma è volto a fare realizzare soltanto quello affaristico dei soliti politici in società con alcuni amici. Sono vivamente preoccupato che in tal modo possa essere realizzato soltanto un interesse privato, senza alcun vantaggio per la collettivitàIl Lago di Miseno fa parte dei beni del Centro Ittico Campano che, come più volte denunciato, gestisce i suoi beni patrimoniali secondo regole meramente privatistiche; in conseguenza, nonostante che essi siano stati oggetto di regolamentazione per legge il Comune di Bacoli non riesce - come invece dovrebbe – ad esercitare su di essi il controllo urbanistico, funzionale ed amministrativo.Invece, sarebbe opportuno seguire l’esempio del Comune di Capri, che ha realizzato da tempo una società mista denominata Comune di Capri S.p.A. con il 51% delle azioni di proprietà del Comune per la gestione del porto turistico di Capri, portando alle casse comunali ingenti risorse fda destinare a vantaggio della cittadinanza. Perché invece, il Comune di Bacoli ha rinunziato a costituire anch’esso una società mista per la gestione del Porto Turistico del Misero, che non avrebbe nulla da invidiare a quello di altri comuni del comprensorio flegreo ?Pertanto, in via prioritaria richiamo il Sindaco ed i Consiglieri tutti affinché intervengano immediatamente e, ognuno per la propria competenza, facciano tutto quanto in loro potere per impedire qualsiasi pregiudizio all’interesse della collettività, evidenziando che la ulteriore colpevole inerzia è fonte di loro responsabilità, non soltanto politica.In ogni caso si chiede la partecipazione del Comune in società di gestione del porto turistico del Miseno, nonché la previsione, progettazione, costruzione e gestione di un grande scalo pubblico nella rada di Miseno, allo scopo di far attraccare aliscafi e traghetti che finalmente possano collegare, via mare, la città di Bacoli con Napoli e le isole del Golfo, e produrre ricchezza per l’intera cittadinanza bacolese.

Lettera Anonima giunta alla
Redazione di Freebacoli

Se non velete fare i nomi allora li faccio io, la sviluppo miseno è composta da:Gennaro Illiano ex cosigliere comunale attuale componente udc,ferdinando ambrosino ex sidaco di bacoli anchesso attuale udc,michele massa attuale udeur persona molto vicina a gennaro illiano,postiglione fabio attuale pd PRESIDENTE IRSVEM,ANTONIO DI DATO PRESIDENTE DEL CONSORZIO PROMIS EX SINDACO DI S.GIORGIO ED EX DETENUTO ACCUSATO PER TANGENTI ATTUALE SOCIO IRSVEM,E QUINDI ANCHE SOCIO DEL EX CONSIGLIERE COMUNALE ILLIANO GENNARO, GEPPINO AMBROSIO DIRETTORE AMMINISTRATIVO IRSVEM COGNATO DEL DI DATO,NIPOTI DI GENNARO ILLIANO,ANTONIO BARONE ATTUALE MARESCIALLO SANITARIO ASL,ALCUNI DIPENDENTI DELLA REGIONE CAMPANIA,TUTTE QUESTE SONO PERSONE MOLTO VICINO ALL'EX CONSIGLIERE COMUNALE ILLIANO GENNARO.COME SI PUO'CAPIRE PER QUESTA CAUSA MOLTI VOGLIONO MICHELE MASSA PROSSIMO SINDACO DI BACOLI,A DIMENTICAVO IN UNA DI QUESTE SOCIETA'C'E' ANCHE SIMONE SCOTTO,PROMOTORE DELLA CANDIDATURA A SINDACO DI MICHELE MASSA.QUESTE SONO COSE CHE IL POPOLO DI BACOLI DEVE SAPERE E DENUNCIARE, IN QUESTE ED ALTRE SITUAZIONI DOVREBBE ENTRARE LA MAGISTRATURA ED INDAGARE,PERCHE' TUTTO CIO' NON SI FA?QUESTO E' PER QUANTO RIGUARDA LA SVILUPPO MISENO.NEL CONSORZIO POI HANNO FATTO ENTRARE ANCHE LA RESEARCH PER PRENDERE LA CONCESSIONE LATO LAGO E IL DI DATO E' SOCIO ANCHE IN QUESTA SRL CIOE' RESEARCH.QUINDI BACOLESI RIBELLIAMOCI PERCHE'SI STANNO PRENDENDO TUTTO,E SONO SEMPRE I SOLITI FORCHETTONI.QUESTE NOTIZIE SONO FONDATISSIME,CHI VI PARLA ERA UNO DI LORO ORMAI OGGI DISSOCIATO PERCHE' A FURIA DI RUBARE SE NN FAI BENE ATTENZIONE TI PRENDONO TUTTO.SE NON CI CREDETE PREDETE L'ATTO COSTITUTIVO DELLA SVILUPPO MISENO E' MOLTO FACIE E LEGGETELO.INOLTRE C'E' ANCHE LA COOPERATIVA BIVALVA CHE PARTECIPA A QUESTI GIOCHI E CHE HA IL SUO RENDICONTO.PER IL PASSATO SONO STATE FATTE MOLTE RIUNIONI SEGRETE A VIALE OLIMPICO 42, ATTUALI LOCALI ASSICURAZIONE ASSITALIA DI PROPRITA' DEL GENNARO ILLIANO.INOLTRE LE ALTRE SOCIETA' SONO COMPOSTE DAI PROPRIETARI DELL'ALBERGO CALAMORESCA FORTEMENTE TUTELATI DALL'EX ASSESSORE GERONAZZO,VE LO RICORDATE?POI CI SONO I MASUOTTOLO DI MISENO PERSONE MOLTO VICINE ALL'ATTUALE CONSIGLIE SIMONE SCOTTO,ZAMPARDI SALVAORE NOTO DIPORTISTA DI MISENO PORSONA MOLTO VICINA ALL'ATTUALE CONSIGLIERE LUIGI CARANNANTE ADDIRITTURA OSPITE IN UNA SUA ABITAZIOE DI MISENO.INSOMMA COME AVETE POTUTO CONSTATARE ALL'INTERNO DLL'AFFARE PORTO CI SONO ATTUALI ED EX CONSIGLERI COMUNALI, IMPRENDITORI LOCALI E ANCHE PERSONE DI NAPOLI,NON MI VOGLIO SBAGLIARE MA SI SENTE ANCHE PUZZA DI CAMORRA,INFATTI DALLABOCCA DEL GENNARO ILLIANO E' SFUGGITO CHE IL DOTTORE ERMANNO SCHIANO NON SI DEVE CANDIDARE A SINDACO DI BACOLI ALTRIMENI SI PUO' FAR MALE.QUESTO CI FA CAPIRE TUTTO.DENUNCIATE DENUNCATE DENUNCIATE DENUNCIATE AIUTATEMI A FARLO,VIVA BACOLI SCENDIAMO IN POLITICA PER DIFENDERE IL NOSTRO PAESE CONTRO GLI AFFARISTI E I CAMMORRISTI....

UN VERO CITTADINO DI BACOLI

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lunedì 22 marzo 2010

Par condicio time: intervista ai candidati sindaco (Tiberio Sauro)

Continua la serie di interviste ai sette candidati sindaco per le prossime amministrative a Bacoli del 28 e 29 marzo. Le interviste prevedono una serie di domande rigorosamente identiche per ciascun candidato, le quali, abbracciando le maggiori criticità del paese, permettono un confronto fra i diversi programmi e progettualità, spaziando dalla questione ambientale, al ticket, alla sicurezza, al turismo, alla fruibilità dei reperti archeologici, alla continuità o discontinuità con le amministrazioni passate.
Questa volta vi proponiamo l’intervista al candidato della lista "Ci mettiamo la faccia", Tiberio Sauro.
Hanno preso parte alla realizazzione del video Antonio Carannante per le interviste, Vincenzo Chiocca per le riprese e Danilo Corini per il montaggio.
Semplici cittadini, e non giornalisti professionisti, animati dalla sola voglia di informarsi ed informare.

Buona visione a tutti
(cliccare sulle foto per visualizzare le tre parti dell'intervista)


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domenica 21 marzo 2010

Lago Fusaro: una distesa di alghe morte (FOTO)

Questa mattina avevo intenzione di trascorrere una bella giornata in uno dei tanti e bellissimi luoghi che abbiamo la fortuna di avere, come ad esempio la casina vanvitelliana. Ma sfortunatamente assisto ad uno spettacolo disgustoso e nauseante: tutto il lago Fusaro ricoperto da alghe morte.
I motivi per cui si trova in questo stato, ancora non li so con precisione, ma alcuni signori anziani che girovagavano per il parco, m'hanno detto che si trova così da circa due giorni.
In seguito ho fatto una corsa a casa, per prendere la macchina fotografica e scattare qualche foto proprio per il blog.
Cari lettori ci rifaremo sentire al più presto per altri aggiornamenti, intanto buona visione (si fa per dire)

Antonio Carannante
freebacoli@live.it



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Par condicio time: intervista ai candidati sindaco

Continua la serie di interviste ai sette candidati sindaco per le prossime amministrative a Bacoli del 28 e 29 marzo. Le interviste prevedono una serie di domande rigorosamente identiche per ciascun candidato, le quali, abbracciando le maggiori criticità del paese, permettono un confronto fra i diversi programmi e progettualità, spaziando dalla questione ambientale, al ticket, alla sicurezza, al turismo, alla fruibilità dei reperti archeologici, alla continuità o discontinuità con le amministrazioni passate.
Questa volta vi proponiamo l’intervista al candidato de "Il centro per Bacoli", Antonio Di Meo.
Hanno preso parte alla realizazzione del video Antonio Carannante per le interviste, Guido Daniele Villani per le riprese e Danilo Corini per il montaggio. Semplici cittadini, e non giornalisti professionisti, animati dalla sola voglia di informarsi ed informare.

Buona visione a tutti
(cliccare sulle foto per visualizzare le tre parti dell'intervista)

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sabato 20 marzo 2010

Par condicio time: intervista ai candidati sindaco

Continua la serie di interviste ai sette candidati sindaco per le prossime amministrative a Bacoli del 28 e 29 marzo. Le interviste prevedono una serie di domande rigorosamente identiche per ciascun candidato, le quali, abbracciando le maggiori criticità del paese, permettono un confronto fra i diversi programmi e progettualità, spaziando dalla questione ambientale, al ticket, alla sicurezza, al turismo, alla fruibilità dei reperti archeologici, alla continuità o discontinuità con le amministrazioni passate.
Questa volta vi proponiamo l’intervista al candidato dell’Udc Vincenzo Marotta.
Hanno preso parte alla realizazzione del video Antonio Carannante per le interviste, Vincenzo Chiocca per le riprese e Danilo Corini per il montaggio. Semplici cittadini, e non giornalisti professionisti, animati dalla sola voglia di informarsi ed informare.

Buona visione a tutti
(cliccare sulle foto per visualizzare le due parti dell'intervista)


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Il comune delle motoseghe: 10 pini abbattuti a via Roma

Il verde cittadino non è soltanto un "elemento di qualità della vita, di sicurezza, di gestione ecologicamente corretta del tessuto urbanoma soprattutto un patrimonio che deve essere salvaguardato in quanto tale.
Basta un minimo di coscienza civica per rendersene conto. E per usare piccoli accorgimenti che possano salvaguardare il presente e il futuro del nostro martoriato, abusato pianeta.
A Monte di Procida non funziona così.
Il
15 marzo dieci esemplari di pino domestico
, siti in via Roma, sono stati abbattuti.
Alberi che da oltre quarant'anni abbellivano una delle strade piu’ antiche del nostro paese, sono stati buttati giù per consentire l’allargamento della carreggiata.
Traffico congestionato dalla sosta selvaggia, incolumità pubblica e privata, radici troppo spesse che creavano avvallamenti sui marciapiedi, rami che privi di manutenzione, si mostravano pericolanti.
Queste le giustificazioni. E su due piedi si è deciso per il taglio.
Mentre nel resto del mondo civile ci si affanna per la difesa ed il miglioramento dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile, qui non ci si fa scrupolo a sacrificare il poco verde che ci resta. A favore delle poche decine di metri perennemente in automobile o del parcheggio confinante con l'uscio di casa.
Le dichiarazioni dei montesi beati e beoti, soddisfatti dell'aria in più, della maggiore luminosità o dei cerchioni dell'auto nuova preservati e tutelati, fanno rabbrividire e provare vergogna.
La legge n. 113 del 29 gennaio 1992, prevede l’obbligo per i Comuni di porre a dimora un albero per ogni neonato, entro 12 mesi della registrazione anagrafica.
Noi ragioniamo diversamente.
Al binomio bimbo-albero, sostituiamo quello di smog e cemento.
E usiamo le motoseghe per far posto alle macchine.

Alessandra Sagliocchi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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venerdì 19 marzo 2010

Reportage: processo a Bassolino - parte sesta

Spazio dedicato alla trasposizione integrale del documento relativo al processo imputato contro il governatore della Ragione Campania, Antonio Bassolino, per la questione FIBE/Impregilo.
Il reportage è stato effettuato da Vega Colonnese, MoVimento a 5 Stelle Campano.
Si ringrazia per la vignetta Nicola Masuottolo.

Resoconto udienza processo Bassolino 17/03/2010

Entro nell'aula bunker, prendo posto ad udienza iniziata.
Sirleo interroga Ciro Turiello, funzionario del Commissariato Rifiuti, e in lontananza vedo Antonino Monteleone.
L'anno analizzato è il 2004,dalle domande di Sirleo si capisce che è il periodo di piena emergenza, la Campania è stata commissariata e l'appalto per la gestione dei rifiuti è stato vinto da FIBE FISIA.
Cominciano ad essere proposte soluzioni alternative per affrontare le emergenze: riaprire la discarica di Ariano Irpino o il trasferimento dei rifiuti.
I rifiuti erano trattati attraverso la tritovagliatura e lo stoccaggio. Tramite la tritovagliatura i rifiuti sono divisi in secchi e umidi, la parte secca andava in discarica anche se a volte capitava anche la parte umida (quella che non era stabilizzata, rileggere le precedenti udienze). Per lo stoccaggio, si intendeva quello del rifiuto tal quale.
Sirleo chiede quando sono stati utilizzati i tritovagliatori e da chi, Turiello risponde che erano fatti da consorzi e società pubbliche dal 2001 fino al febbraio 2004.
Poi si arriva al momento in cui Turiello descrive il procedimento di trasferimento dei rifiuti in Germania, e in particolare alla spedizione delle ecoballe, quelle che poi sono state rispedite, giustamente, al mittente dai tedeschi.
Sirleo chiede come si arrivava a prendere queste soluzioni alternative e le riunioni da chi erano composte, tra i vari nomi fatti da Tuccillo emergono: Cattaneo, Pompili, Urcioli e Romiti. Una delle soluzioni era la equa distribuzione dei rifiuti sul territorio campano, poi tra le altre proposte quelle di inviarle ad altre regioni, però qui siamo già nel 2005.
Nel 2004, Tuccilo ci dice che si doveva applicare una rotoimballatura del Tal quale per inviare i rifiuti in Germania, e solo Piano D'Ardine poteva rotoimballare i rifiuti. Questo procedimento aveva un'utilità tecnica se non si riuscivano ad inviare i rifiuti fuori regione l'alternativa erano le ecoballe da trattenere in regione.
La questione del trasferimento dei rifiuti occupa gran parte delle domande di Sirleo, scopo del pm è capire di chi sono le responsabilità. Turiello ripete che lo smaltimento dei rifiuti e lo stoccaggio erano di competenza dell'azienda appaltatrice, FISIA.
Tra i tanti punti analizzati è stato chiesto da Sirleo, dove venivano fatte le analisi di laboratorio per i rifiuti, Tuccillo con leggerezza risponde l'ARPAC, da ieri quasi tutta l'arpac è imputata in un processo a suo carico. Siamo sempre in buone mani!
Poi si riprende il discorso ora si fa più esplicito sulle discariche, è stato molto spiacevole sentire certi argomenti, la sofferenza di tante persone e la insana lucidità con cui Tuccillo indicava dove era più opportuno depositare dei rifiuti non trattati.
Sirleo parte con la prima domanda sul codice CER, come erano stabiliti determinati codici a valle della lavorazione, la risposta è aziende della FIBE.
Entriamo nello specifico delle discariche, erano previste discariche di servizio in ogni provincia. Con l'aggravarsi dell'emergenza continuano le proposte alternative che vengono boicottate dalle mobilitazioni della popolazione.
Praticamente in tutta la descrizione degli eventi è stato descritta la superficialità delle analisi fatte sui rifiuti, l'incapacità nel gestirli e nel trattarli e la gente doveva tenere rifiuti non stabilizzati nelle discariche vicino casa propria (da dichiarazione finiva anche l'umido in discarica).
Vengono dette sommariamente le mobilitazioni dei cittadini, descrivono quelle di Acerra e sono sempre più convinta che ogni singolo passo mosso da quelle persone (e la maggior parte siete voi) è stato giusto.
Tra le discariche non è stata analizzata quella di Montesarchio, pende procedimento su Tuccilo presso il tribunale di Benevento.
Poi passa la parola alla difesa e si cerca di dimostrare che il problema era la mancata raccolta differenziata.
Si passa ora alla testimonianza di Salvatore Morabito, della Nautilus, proprio una delle aziende che si occupavano di analisi da laboratorio per i rifiuti.

La prossima udienza è il 24 e verrà sentito Tenerani.

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